Mancini e la giovane Italia: 260 anni in undici, rinascita tra coesione e “selezione”

Mancini e la giovane Italia: 260 anni in undici, rinascita tra coesione e “selezione”

È stato un debutto positivo quello di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale Italiana, che ieri ha sconfitto 2-1 l’Arabia Saudita in un’amichevole che prepara i sauditi ai prossimi Mondiali in Russia.

Ad andare a segno per gli Azzurri, sancendo di fatto il primo gol dell’era del Mancio, è stato Mario Balotelli, scomparso da quattro anni dai radar della Nazionale. Di Andrea Belotti, poi, la rete che ha deciso il match nella ripresa.

A far sperare in un nuovo ciclo, con l’obiettivo Euro 2020, sono state anche le scelte adottate dal nuovo commissario tecnico, che ha preferito sperimentare con un undici rivoluzionato:

Modulo: 4-3-3

P – Gianluigi Donnarumma (classe ‘99 – 20 anni)
D – Davide Zappacosta (classe ‘92 – 25 anni)
D – Leonardo Bonucci (C) (classe ‘87 – 31 anni)
D – Alessio Romagnoli (classe ‘95 – 23 anni)
D – Domenico Criscito (classe ‘86 – 31 anni)
C – Alessandro Florenzi (classe ‘91 – 27 anni)
C – Jorginho (classe ‘91 – 26 anni)
C – Lorenzo Pellegrini (classe ‘91 – 26 anni)
A – Matteo Politano (classe ‘93 – 24 anni)
A – Mario Balotelli (classe ‘90 – 27 anni)
A – Lorenzo Insigne (classe ‘91 – 26 anni)

Dalla panchina:
D – Mattia De Sciglio (classe ‘92 – 25 anni)
C – Giacomo Bonaventura (classe ‘89 – 28 anni)
C – Bryan Cristante (classe ‘95 – 23 anni)
A – Andrea Belotti (classe ‘93 – 24 anni)
A – Simone Verdi (classe ‘92 – 25 anni)
A – Federico Chiesa (classe ‘97 – 20 anni)

I titolari, insieme, formano una squadra che ha in totale 260 anni, con una media di poco meno di 24 anni. Formazione giovane come non si vedeva da almeno 8 anni, con alcuni elementi già affermati, come Gianluigi Donnarumma o Lorenzo Pellegrini, così come Davide Zappacosta e Matteo Politano. Dalla panchina, poi, altra linfa verde con Bryan Cristante, Federica Chiesa e Andrea Belotti. Nomi importanti, che hanno posto il loro marchio in campionato e pronti per giocare in Nazionale maggiore.

Cenni di intesa in difesa con la coppia rossonera Bonucci-Romagnoli, mentre il 4-3-3 di Mancini è risultato essere equilibrato e, allo stesso tempo, propenso a una ragionata manovra offensiva. Buono il lavoro degli esterni, quindi Criscito e Zappacosta, con il primo che ha sfiorato il gol nel primo tempo colpendo la traversa.

Uomo portante dell’attacco dell’Italia, Mario Balotelli: promossa la sua prestazione. Al di là di questo, agli Azzurri serve una punta forte sia dal punto di vista tecnico che fisico. Prima Supermario e poi il Gallo Belotti hanno esposto queste caratteristiche. Sarà importante anche Ciro Immobile una volta recuperato.

L’impressione è che il ct azzurro abbia le idee chiare, visti i calciatori convocati. Il gruppo si è mosso bene, lavorando con serenità in settimana al fine di fare una buona impressione e trovare tatticamente la quadra.

Sarà importante il concetto di “selezione” dei giocatori, cosa che forse è mancata in occasione dei play off persi contro la Svezia. L’esperienza di Roberto Mancini, sia in Italia che all’estero, potrebbe essere una marcia in più.

Sembra proprio che il tecnico di Jesolo voglia seguire la linea giovane: la prova del 9 il prossimo venerdì 1 giugno nel test match contro la Francia, per iniziare a fare sul serio. Forza, Giovane Italia.