Le scuse di Zuckerberg all’Europa, insieme a nuove promesse

Le scuse di Zuckerberg all’Europa, insieme a nuove promesse

Mark Zuckerberg chiede scusa a Bruxelles e ammette che il social network da lui creato è coinvolto nello scandalo di Cambridge Analytica. Parole simili a quelle già pronunciate di fronte al Congresso degli Stati Uniti d’America si sono udite durante il meeting: «Ci vorrà del tempo per produrre tutti i cambiamenti che dobbiamo apportare, ma sono impegnato a farlo nel modo giusto e a procacciare gli investimenti necessari». Ammette, poi, di non essersi impegnato abbastanza per proteggere i dati degli internauti, che si è trattato di un «errore» e che gli dispiace.

«Non eravamo pronti» è l’ennesima giustificazione del numero uno di Menlo Park, quindi, di fronte a quanto accaduto, mentre spiega in dettaglio che nel 2016 i tecnici di Facebook erano impegnati ad arginare ben altre minacce, come phishing e malware.

In seguito a tali premesse, giunge l’impegno di raddoppiare il personale preposto alla sicurezza, che la società intende elevare oltre le 20 mila unità. Verrà creato addirittura uno strumento analogo alla cronologia di Google per cancellare lo storico delle pagine visitate e si quadruplicherà il controllo sulle app di terze parti che utilizzano in modo massiccio i dati del social network.

«Ne abbiamo già sospese oltre duecento», dichiara Zuckerberg, dopo aver assicurato che Facebook, altresì, sarà ripensato in virtù del nuovo regolamento UE per il trattamento dei dati personali.

Mark, concludendo, ha dichiarato pure di voler innalzare il numero dei lavoratori europei da 7 a 10 mila e che presto un’altra nuova sede aprirà a Copenaghen entro il 2020. Perentoria l’ultima affermazione: «Voglio essere chiaro: mantenere le persone al sicuro sarà sempre più importante che massimizzare i profitti».