Tappettini auto con marchi contraffatti, in manette responsabile di due società di accessori per auto

Tappettini auto con marchi contraffatti, in manette responsabile di due società di accessori per auto

CALTANISSETTA – I militari della compagnia della guardia di finanza di Caltanissetta, hanno condotto un’attività ispettiva nei confronti di due società, riconducibili allo stesso soggetto, operante nel settore degli accessori per auto, che ha consentito l’emersione di oltre 4 milioni di euro di materia imponibile sottratta al fisco.

L’attenzione dei militari si è soffermata, in un primo momento, in una delle due società che, per eludere i controlli fiscali, presentava i previsti modelli dichiarativi, indicando l’importo di un euro, come valore delle operazioni attive poste in essere. Questa prima società aveva il compito di occuparsi della commercializzazione, anche tramite internet, di accessori per auto, nello specifico di tappetini riportanti i loghi delle più famose case automobilistiche, che venivano acquistati “formalmente” da un’altra società, riconducibile sempre al medesimo soggetto.

Proprio questo artificio evasivo, di omettere i reali ricavi conseguiti, consentiva la produzione e la vendita dei prodotti a prezzi altamente concorrenziali. L’ approfondimento investigativo consentiva di rilevare che quest’ultima società, destinata alla produzione, non aveva
le previste licenze d’uso ad utilizzare i marchi delle case automobilistiche i cui loghi venivano riportati sui tappetini prodotti.

Pertanto in ragione di quest’ultimo aspetto, l’opificio è stato sottoposto a sequestro, con all’interno macchine ricamatrici, macchine per cucire, taglia moquette, 408 set completi di tappetini riportanti i marchi delle autovetture e materie semilavorate necessarie per la confezione dei beni destinati alla rivendita.

I militari del corpo, stante l’assenza di un attendibile impianto contabile, hanno proceduto alla ricostruzione dei volumi di affari conseguiti dalle due società sottoposte a controllo, anche grazie all’ausilio delle indagini finanziarie, che hanno consentito di quantificare 4.200.000,00 euro di materia imponibile e la relativa imposta sul valore aggiunto pari ad 1.267.000,00 euro.

Al termine dell’attività, il responsabile delle società è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per contraffazione marchi e per infedele dichiarazione.