Sindacati contro l’autoproduzione dei porti: “Si rischia la scomparsa della figura del portuale”

Sindacati contro l’autoproduzione dei porti: “Si rischia la scomparsa della figura del portuale”

CATANIA – I lavoratori portuali terminalisti iscritti alla Filt Cgil di Catania hanno aderito allo sciopero di 24 ore contro l’autoproduzione dei porti, che a Catania viene attuata dalla compagnia navale Grimaldi, trasgredendo così alle norme previste dal contratto nazionale di settore.

La protesta è stata organizzata non solo nella città etnea, ma anche in diversi luoghi sul territorio nazionale, e vede la partecipazione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, preoccupati che anche le altre compagnie navali si adeguino, generando dumping sociale e salariale.

Per il segretario generale della Filt Cgil di Catania, Alessandro Grasso, e per il responsabile del settore porti della Filt, Edoardo Pagliaro, «il rischio è la scomparsa della figura del portuale, con la logica conseguenza della perdita di decine e decine di posti di lavoro anche nel nostro porto. Sull’autoproduzione invece le regole ci sono già, e cercare di ridiscutere il tema passando per il regolamento sull’equo accesso alle infrastrutture dell’Art, così come proposto dagli armatori di Confcommercio (Assarmatori), ha il sapore di una forzatura».

I rappresentanti della Filt hanno concluso la loro dichiarazione ribadendo che rimarranno «contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nelle operazioni marittime e portuali».

Immagine di repertorio