Tragedia Niscemi, il parroco racconta di Anthony Mangiapane. “Soffriva della situazione di povertà della sua famiglia”

Tragedia Niscemi, il parroco racconta di Anthony Mangiapane. “Soffriva della situazione di povertà della sua famiglia”

NISCEMI – Non smette di far parlare di se la vicenda relativa alla sparatoria che ha avuto luogo a Niscemi tra Anthony Mangiapane, 23 anni e Salvatore Fidone, 19 anni. Dopo l’ultimo sviluppo delle indagini, che hanno quasi accertato come il primo abbia chiesto aiuto alla moglie del secondo nel corteggiamento della vicina di casa, ecco arrivare delle nuove testimonianze.

Come riporta Ansa.it, don Giuseppe Cafà, parroco della chiesa Sacro Cuore di Gesù e buon conoscitore di Mangiapane, afferma come quest’ultimo soffrisse la grave situazione familiare, con una situazione di estrema povertà, senza un padre, con un fratello disabile, una sorella molto più piccola e la madre che doveva badare a loro.

Per far fronte a questa situazione il giovane svolgeva diversi lavori, sia in città che in campagna e anche come necroforo. Il prete ha spiegato anche come fosse di carattere parecchio introverso e sensibile e come sentisse il peso delle responsabilità all’interno della sua famiglia.

Per aiutarlo gli veniva offerto il banco alimentare, il pagamento delle bollette e stava perfino frequentando un corso di operatore Osa. Il parroco tuttora non riesce a spiegarsi a cosa sia riconducibile il gesto del suicidio. “Forse perché pensava di avere ucciso, forse perché aveva capito di avere sbagliato. Di certo a casa di Anthony adesso restano tre persone nella disperazione e nell’abbandono”, queste le sue parole.

Fonte immagine Ansa.it