Cilia (Pd): “Il caso Dezio solleva una questione morale”. Berlinguer rimosso

Cilia (Pd): “Il caso Dezio solleva una questione morale”. Berlinguer rimosso

VITTORIA – Recentemente il primo segretario del Pd, Walter Veltroni, ha debuttato da regista con un film dal titolo “Quando c’era Berlinguer”, richiamando un preciso periodo storico legato al celebre politico comunista e alle sue battaglie.

Una di queste era quella relativa alla questione morale, ossia ai comportamenti (pubblici e privati) dei politici.

A Vittoria il Pd – che amministra la città – è alle prese con una lacerante questione morale: il caso dell’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Dezio e il conflitto d’interesse abnorme che riguarda un incarico di 97mila euro affidato al figlio architetto da parte del Comune.

Se la parte amministrativa della determina dirigenziale è al vaglio di una verifica per controllarne la legittimità è la parte etica che investe direttamente il partito.

Il primo cittadino Giuseppe Nicosia ha minimizzato il caso e ha parlato di una “caccia all’uomo” e di “una persecuzione morale”. Anche il Pd ha fatto quadrato attorno ai suoi esponenti, rinviando ogni decisione a dopo un vertice di partito che si terrà il prossimo lunedì.

E la sinistra dov’è? La questione morale sollevata da Berlinguer dov’è finita?

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L’unico esponente democratico a rilasciare dichiarazioni di forte dissenso è stato il consigliere Vincenzo Cilia.

Non a caso Cilia – già sindaco di Vittoria – incarna quella tradizione legalitaria e moralizzatrice della sinistra d’antan. Per il consigliere non si tratta di una “caccia all’uomo” come sostiene il sindaco. In un durissimo comunicato stampa si chiede se, invece, non sia emersa la figura di un “uomo a caccia permanente di incarichi e affari, per quanto leciti e legittimi, fino a prova contraria, per lui o per la sua famiglia”.

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Già al momento dell’insediamento dell’assessore Dezio – architetto e titolare di un grosso studio in città – il consigliere Cilia aveva espresso le sue perplessità e aveva già parlato di conflitto d’interesse lo scorso gennaio, quando dei locali appartenenti alla famiglia dell’assessore furono puliti da parte dell’azienda che si occupa della nettezza urbana cittadina.

“Io parto dal principio che la politica – spiega Cilia – non sia solo tecnica amministrativa, è, innanzitutto, il luogo dove diamo valore etico alle cose che facciamo. Perciò ho sempre ritenuto che non si possa essere insensibili alle critiche che investono il modo di gestire la cosa pubblica a Vittoria lasciando ad altri il monopolio di tali critiche, ma si debba, al contrario, porre l’obiettivo di guidare il processo di rinnovamento morale della città”.

Finora – almeno pubblicamente – il consigliere è apparso isolato. “Sono stato l’unico – spiega – a voler uscire pubblicamente, ma dentro il partito ci sono anche posizioni analoghe. E’ venuto il tempo di dire basta e ripartire con rinnovato vigore. Una forza di rinnovamento come il Pd questo problema lo deve fare diventare un punto di discrimine fondamentale nella scelta del proprio modo di essere”.

L’assessore alla Trasparenza Piero Gurrieri ha anch’egli condannato sotto il profilo etico l’incarico affidato al figlio dell’assessore, annunciando anche le possibili dimissioni. Adesso si è riservato l’attesa delle verifiche amministrative sulla determina, muovendosi nell’ambito del diritto.

“La politica deve avere una funzione morale, pedagogica e di esempio. In questi tempi è insopportabile – sottolinea il consigliere – che un assessore metta in gioco un familiare, altrimenti la logica diventa quella di gruppi familistici che non darà la possibilità ad altri tecnici di lavorare e partecipare all’attività pubblica. L’assessore dovrebbe scegliere se fare il tecnico o l’imprenditore o l’amministratore: le due cose non sono compatibili e c’è un conflitto d’interesse grande quanto una casa”.

“Io condurrò la mia battaglia come sempre lealmente e a viso aperto – conclude Cilia – in tutte le sedi politiche e istituzionali, a partire dalla riunione convocata dalla segreteria del PD sull’argomento in questione per il 17 novembre. La soluzione migliore sarebbe una presa di coscienza dell’assessore della vicenda e un suo passo indietro”.