CRISPR: modificando il DNA, malattie genetiche fino ad oggi incurabili potrebbero essere eliminate con un “taglio” microscopico

CRISPR: modificando il DNA, malattie genetiche fino ad oggi incurabili potrebbero essere eliminate con un “taglio” microscopico

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Negli ultimi cento anni la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante ed ha migliorato significativamente le nostre vite. Il futuro però ci riserva ancora delle eccitanti prospettive e l’ingegneria genetica rappresenta una delle frontiere della ricerca più interessanti, le cui applicazioni potrebbero cambiare il nostro mondo per sempre.

L’ingegneria genetica si occupa di alterare il DNA di un organismo modificando interi geni o solo alcune delle componenti di cui sono costituiti, i nucleotidi. L’ingegneria genetica non è una nuova scoperta, basti pensare alla selezione artificiale applicata nei secoli dall’uomo su animali e piante, ma è solo in tempi recenti che se ne stanno esplorando tutte le potenzialità. Ne sono un esempio i cosiddetti OGM. La sua applicazione più importante è però nella medicina, dove malattie genetiche fino ad ora incurabili potrebbero essere eliminate definitivamente.

Sebbene le applicazioni dell’ingegneria genetica siano decisamente vantaggiose, la complessità e i costi dei processi di ​editing genetico hanno rallentato ulteriori progressi in questo campo. Tuttavia, è stato recentemente trovato un nuovo modo per rendere la sperimentazione più rapida, economica e precisa. Tale metodo consiste nell’utilizzo di una parte di DNA batterico chiamato ​CRISPR, acronimo di ​Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats (​Brevi Ripetizioni Palindrome Raggruppate e Separate a Intervalli Regolari). Questo segmento di DNA batterico dal nome bizzarro è coinvolto nella difesa dagli attacchi dei virus batteriofagi.

L’attacco dei virus consiste nell’iniettare all’interno del batterio il proprio DNA e nello sfruttarne gli apparati per sopravvivere. Se il batterio sopravvive all’attacco, esso conserva parte del DNA virale all’interno del proprio codice genetico nella sequenza ​CRISPR. Quando viene riattaccato, il batterio riesce ad individuare e distruggere il DNA del virus mediante la proteina ​Cas9, la quale “taglia” ogni striscia di materiale genetico virale che corrisponde a quella conservata.

Da pochi anni si è scoperto che il sistema ​CRISPR/Cas9 può essere “programmato” per modificare determinati geni nelle cellule di un paziente. Il sistema può potenzialmente essere inserito anche nelle cellule sessuali o in un embrione in modo tale da modificare anche un futuro essere umano.

Nonostante le enormi potenzialità, ​CRISPR/Cas9 rappresenta anche un rischio. L’​editing genetico, infatti, oltre che per la cura di malattie, potrebbe essere usato per modificare degli embrioni secondo criteri di eugenetica, cioè di scelta di tratti considerati “migliori” ma che non rappresentano un vantaggio effettivo per la salute del soggetto, come colore degli occhi o altezza.

CRISPR porta con sé molti vantaggi ma anche diversi dilemmi etici. Risale al luglio scorso il primo tentativo di modificare un embrione negli Stati Uniti, a scopo di ricerca. Solo il tempo ci rivelerà cosa ci aspetta in questo campo così affascinante quanto misterioso ed incerto.

 

Giovanni Cucè

Classe IV Sez. B – I.I.S. Concetto Marchesi, Mascalucia (CT)