Fusione Apple-Shazam, l’Antitrust europeo apre un’indagine

Fusione Apple-Shazam, l’Antitrust europeo apre un’indagine

C’è del torbido nell’acquisto di Shazam da parte di Apple? È quello che si chiede in queste settimane l‘Unione Europea dopo la sollecitazione di sette Paesi, tra cui l’Italia, che lo scorso febbraio hanno presentato alla Commissione Europea una richiesta di intervento per valutare la posizione dell’azienda di Cupertino.

Secondo le accuse, infatti, Apple rischierebbe di diventare una realtà fin troppo forte nel settore dello streaming musicale, danneggiando in questo modo la libera concorrenza. L’acquisto di Shazam è avvenuto nel dicembre 2017 dopo alcune indiscrezioni trapelate già da tempo.

La casa statunitense non ha comunque reso noto il valore dell’acquisto, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 milioni di dollari, una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella di un miliardo stimata nel 2015 in merito al valore reale dell’applicazione per riconoscere i brani musicali.

Il “matrimonio” tra Apple e Shazam è visto adesso come un pericolo per il mercato. Già la sola Apple Music – il servizio musicale della “casa madre” –  rappresenta di per sé il secondo fornitore di servizi streaming musicali più diffuso in Europa con 20 milioni di utenti, alle spalle della piattaforma svedese Spotify forte dei suoi 140 milioni di abbonati.

L’indagine sulla fusione tra Apple e Shazam è scattata in questi giorni ed è condotta dall’Antitrust europeo. Un altro aspetto da chiarire riguardo la vicenda è quello relativo al possibile accesso di Cupertino ai dati sensibili degli utenti di Shazam che potrebbero presto essere utilizzati a scopi commerciali.

In questo modo, Apple potrebbe facilmente accaparrarsi la clientela della concorrenza, invitandola senza mezzi termini a spostarsi sulle proprie piattaforme, interrompendo di conseguenza i reindirizzamenti che Shazam compie ai siti che commercializzano contenuti musicali. L’Antitrust ha adesso 90 giorni di tempo per valutare la posizione di Apple e decidere.