Rischio sismico, dal Miur 145 milioni per la sicurezza delle scuole: Sicilia tra le regioni più interessate

Rischio sismico, dal Miur 145 milioni per la sicurezza delle scuole: Sicilia tra le regioni più interessate

CATANIA – L’avviso pubblico è presente da qualche giorno sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione (Miur) e parla chiaro: 145 milioni di euro sono pronti ad essere elargiti a favore degli enti locali per effettuare le opportune verifiche per la valutazione del rischio sismico e di eventuali adeguamenti delle strutture scolastiche che presentano criticità.

Un contributo robusto sotto il profilo economico per affrontare le vulnerabilità determinate da una possibile emergenza terremoto che, fotografata nel contesto di un territorio “ballerino” come quello italiano, riproduce una delle principali allerte per l’intero Paese.

Dei 145 milioni messi a disposizione per la sicurezza degli edifici scolastici, 100 sono versati direttamente dal Miur e 45 dal dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio dei Ministri. La somma totale viene stanziata dalla legge di bilancio nazionale relativa all’anno 2017.

Specificatamente, il finanziamento è rivolto a quegli edifici scolastici che rientrano nelle zone sismiche 1 e 2, ovvero in quelle aree dove la pericolosità è più alta. In queste rientra anche la Sicilia. Proprio l’isola è la regione che, tra quelle italiane, evidenzia uno dei livelli più elevati di rischio sismico e, dunque, un particolare interesse per accedere alle risorse messe a disposizione.

Secondo i dati più recenti della Protezione Civile, tra le province siciliane maggiormente esposte al pericolo terremoto troviamo la città di Messina, storicamente una delle aree più instabili dell’isola che fa parte della zona sismica 1, e numerosi comuni dell’hinterland peloritano come Alì Terme, Furci Siculo, Nizza di Sicilia, Santa Teresa Di Riva, Saponara e Scaletta Zanclea.

Rischio elevato anche per diversi comuni della provincia di Trapani, con Gibellina, Partanna, Poggio Reale, Salemi e Santa Ninfa in primis, tutti classificati con il rischio massimo. Rientrano nella seconda categoria – e dunque autorizzate a concorrere – anche le province di Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa.

L’appartenenza a una determinata classe di rischio non rappresenta, comunque, l’unica qualifica necessaria per poter accedere ai finanziamenti promessi dal bando e apparire in graduatoria. Tra le caratteristiche richieste rientrano, infatti, anche il livello di anzianità degli edifici, la quota di cofinanziamento e la tipologia costruttiva e di progettazione.

Dalla partecipazione sono esclusi, invece, tutti gli edifici scolastici che hanno già ricevuto dei finanziamenti pubblici per l’adeguamento antisismico. Tutti gli altri possono fare richiesta. Tuttavia, i tempi per accedere al contributo sono risicati: la scadenza è infatti prevista per il 5 giugno.