Da Trapani ad Adrano tra fede e folklore: ecco le principali processioni pasquali

Da Trapani ad Adrano tra fede e folklore: ecco le principali processioni pasquali

PALERMO – La Pasqua è da sempre uno dei momenti più sentiti in Sicilia. Una tradizione che fonde folklore e fede, affondando le radici nell’antichità e coinvolgendo, aspetto forse più affascinante, tantissimi paesini dell’Isola. Potrebbe quindi essere una bella idea, indipendentemente dalla propria professione di fede, vivere questi eventi. Andiamo quindi a stillare una lista delle principali manifestazioni in Sicilia per questa Pasqua.

Partiamo da Trapani: La Processione dei Misteri. Una celebrazione che risale a 400 anni fa, una manifestazione che inizia il Venerdì santo alle 14 e termina circa 24 ore dopo. Viene considerata una delle più importanti processioni d’Italia sia per la durata sia, ovviamente, per l’enorme quantità di persone che anno dopo anno (da 4 secoli, mica male!) la frequenta. La festa, che coinvolge 20 gruppi sacri in una sorta di “Via Crucis”, quest’anno percorrerà via Fardella, secondo l’usanza che prevede l’alternare ogni anno il centro storico ad, appunto, via Fardella.

Facciamo ora un bel giretto virtuale e spostiamoci a Caltanissetta. Giovedì santo, processione delle Vare. Sono 16 le statue (belle davvero) che girano per la città, ripercorrendo la via Crucis, il percorso di dolore che portò Cristo alla crocifissione.

Altro evento che merita assolutamente menzione, sia per folklore sia per fascino storico, restando sempre al centro della Sicilia, e la Settimana Santa di Enna. I riti risalgono ai tempi della dominazione spagnola, con la costituzione delle confraternite. Ad oggi ne sopravvivono 15, un tempo erano più di 30; sta di fatto però che popolano le strade di Enna, con il tipico costume incappucciato, e riuscendo a ricreare un’atmosfera che sembra quasi proiettarti in un viaggio nel tempo.

Evento dal nome forse un po’ particolare, ma con alle spalle una tradizione di quasi tre secoli, è la “Diavolata” di Adrano. Altro non è che una rappresentazione: davanti al colonnato della chiesa Madre viene allestito un palcoscenico, con la scenografia che rappresenta l’inferno con al centro un volto diabolico e un sepolcro vuoto. I personaggi sono i Demoni, la Morte e l’Arcangelo Gabriele. L’allegoria è semplice: l’eterna lotta fra bene e male. Chi vince? Non facciamo spoiler, ma diciamo pure che con un po’ di fantasia ci si arriva.

Abbiamo poi la sfilata dei nudi a Mineo, e via Crucis viventi a Milazzo, Erice, Modica e Taormina. In generale, comunque, ciò che stupisce è che ogni paesino ha la propria tradizione (i lettori non ce ne vogliano, ma per citarle tutte dovremmo scrivere un libro) e che ognuna di essere è vissuta a pieno non solo dai vari ordini ecclesiastici ma anche dalla popolazione.

E chissà, magari anche voi andrete a vederne qualcuna, saremo felici di raccontare le vostre esperienze.