Si sarebbe difesa, fino all’ultimo battito: 16 le coltellate che avrebbero ucciso Laura

Si sarebbe difesa, fino all’ultimo battito: 16 le coltellate che avrebbero ucciso Laura

CANICATTINI BAGNI – Si sarebbe difesa, fino all’ultimo battito del suo cuore. Avrebbe lottato, si sarebbe aggrappata con le unghie e con i denti, pur di sopravvivere al suo assassino. Sul corpo di Laura Petrolito, appena 20 anni, sarebbero state inferte 16 coltellate.

Il suo assassino, compagno della vittima, Paolo Cugno, non avrebbe avuto alcun ripensamento sul da farsi. L’autopsia sul corpo di Laura si è svolta nelle scorse ore. Dai primi risultati, effettuati dal medico legale Francesco Coco, sembrerebbe che i fendenti abbiano colpito la 20enne, madre di due bimbi, al polmone destro, al cuore e allo stomaco. Lì, le lesioni, sarebbero più profonde.

La giovane mamma di Canicattini Bagni tornerà “a casa” nella giornata di oggi. Nelle prossime ore, probabilmente, si svolgeranno i funerali. La sua storia, come quella di tutte le vittime di femminicidio e di amori malati, riempie le pagine di cronaca d’Italia.

Da alcuni dettagli emersi sembrerebbe che Laura e Paolo litigassero spesso: alla base futili motivi di gelosia. Lo stesso assassino, ad alcune ore dalla terribile scoperta – ricordiamo infatti che il corpo, ormai privo di vita della siracusana, fu rinvenuto in un pozzo – avrebbe confessato di aver ucciso la compagna. Una relazione, la loro, da cui sarebbe nato anche un bimbo mentre Laura era già madre di una bimba avuta da una precedente relazione.

A lanciare l’allarme, alcune ore prima la terribile scoperta, il padre della vittima. I genitori di Laura erano separati da tempo ed è da alcune ore che la madre, Angela, in alcune interviste rilasciate, avrebbe chiesto di non essere giudicata perché sarebbe sempre stata legata alla figlia e non l’avrebbe mai abbandonata.

Intanto, Canicattini Bagni, si stringe intorno al dolore di un’altra giovane vittima uccisa dalle mani di chi, forse, avrebbe soltanto dovuta amarla e proteggerla.