Allarme smartphone: diverranno i dispositivi più pericolosi per l’ambiente entro il 2020

Allarme smartphone: diverranno i dispositivi più pericolosi per l’ambiente entro il 2020

Benedetti smartphone! Li utilizziamo tutti i giorni per telefonare, scambiarci messaggi e navigare sulle più disparate piattaforme social… ma quanto ci “costa” tutto questo? No, non ci stiamo riferendo alla quantità di denaro che siamo disposti a spendere per acquistare e mantenere un telefonino di ultima generazione, bensì alle ripercussioni di carattere ambientale che un dispositivo mobile è capace di generare.

Anche un oggetto apparentemente innocuo ed economico in termini energetici come un telefonino cellulare è in grado di rappresentare un grande pericolo per la sostenibilità. È quanto sembra emergere, infatti, da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università canadese McMaster di Hamilton, in Ontario. Secondo i risultati di questa ricerca, infatti, gli smartphone rischiano di diventare i dispositivi tecnologici più inquinanti per il nostro pianeta.

La data ultima stabilita dagli studiosi per cercare di invertire questa pericolosa tendenza è il 2020. Tra due anni, l’85% del gas serra emesso da questo comparto tecnologico potrebbe derivare proprio dalla realizzazione e dall’utilizzo smodato di questi dispositivi. Un quantitativo di gran lunga superiore, ad esempio, di quello generato da altre apparecchiature come computer e laptop.

Tra le cause principali ci sarebbe, secondo gli esperti, il continuo e sempre più veloce processo di costruzione di chip, batterie e schede madri dei top di gamma che prevede l’estrazione e la lavorazione di particolari materiali, spesso metalli rari. Il ciclo di vita di uno smartphone, infatti, è ormai diventato relativamente breve se si pensa che sempre più clienti sono disposti a sostituire il proprio dispositivo già entro un anno dall’acquisto con un nuovo modello.

Un altro grave problema per l’impatto ambientale è inoltre rappresentato dai data center, ovvero quei centri destinati all’elaborazione e alla conservazione di grosse quantità di dati. Ogni connessione che siamo in grado di stabilire attraverso il nostro smartphone dipende proprio da questi spazi fisici. Per gli studiosi dell’università canadese, questi spazi fisici consumano un’enorme quantitativo di energia ricavata dall’impiego di combustibili fossili, estratti non sempre nel rispetto degli accordi climatici.

Come mettere un argine a questo processo? Inutile sperare nel decremento degli smartphone lanciati sul mercato. Tuttavia, potrebbe rivelarsi utile l’utilizzo di materiali meno pericolosi per l’ambiente così come l’impiego di energie rinnovabili in grado di sostituire le sostanze più pesanti.