Sgarbi: Miccichè annuncia le sue dimissioni, lui smentisce e resta ai Beni Culturali

Sgarbi: Miccichè annuncia le sue dimissioni, lui smentisce e resta ai Beni Culturali

PALERMO – In una nota per fare il punto sui lavori di Sala d’Ercole il forzista Micciché sottolinea che entro il 27 marzo il critico d’arte Vittorio Sgarbi dovrebbe lasciare l’incarico di assessore regionale ai Beni Culturali. Nella nota si legge, infatti, che “giovedì 22, il documento di Programmazione di economia e finanza regionale (Defr) dovrebbe avere il via libera in commissione Bilancio, per arrivare in aula il 27 marzo. In questo stesso giorno dovrebbero essere già state depositate le dimissioni di Vittorio Sgarbi dalla carica di assessore regionale ai Beni culturali, essendo stato eletto alla Camera che si insedierà il 23 marzo“.

Sgarbi aveva assicurato che le sue dimissioni sarebbero arrivate soltanto in caso di nomina a ministro dei Beni Culturali. Invece ad annunciare l’addio alla giunta regionale è stato (forse involontariamente) il commissario forzista e presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciché. A lanciare per primi il sasso sono stati, in realtà, i deputati grillini dell’Ars, che hanno presentato una mozione di censura contro il critico d’arte invitando il presidente della Regione, Nello Musumeci, a “provvedere senza indugio alla rimozione immediata ed alla sostituzione dell’assessore“.

Sgarbi, col suo inqualificabile comportamento– ha detto capogruppo del M5S all’Ars, Valentina Zafaranaha leso il decoro della Sicilia e dei siciliani. Più volte abbiamo chiesto a Musumeci di rimuoverlo, ma finora il presidente ha fatto orecchie da mercante, o, peggio, ha affermato di non essere la sua badante”. Sgarbi non ha preso bene la faccenda e ha convocato una conferenza stampa alla quale, però, non si è mai presentato. Ad un quotidiano siciliano, però, il critico d’arte avrebbe confessato che, almeno per il momento, le sue dimissioni non sono contemplate.

Prima dovrà, infatti, riunirsi la Giunta per le elezioni e sancire la sua incompatibilità, poi l’assessore avrà un mese di tempo per decidere. E solo allora, e comunque non prima di maggio, potrebbe dimettersi.  Stamattina, inoltre, in una trasmissione della Rai, Sgarbi ha anche sostenuto una presunta omosessualità del capo politico dei Cinquestelle, Luigi Di Maio. Un’altra circostanza che ha causato profonde polemiche.