Avvelenamento cani e gatti: come riconoscere i segnali dei nostri animali

Avvelenamento cani e gatti: come riconoscere i segnali dei nostri animali

PALERMO – Tantissimi i casi, negli ultimi periodi, si avvelenamento di animali, specialmente cani. Chi non pensa alle conseguenze, spesso, mette cibo contaminato nelle zone in cui possano esserci randagi, o anche alimenti con spilli all’interno.

Un gesto assolutamente da condannare e che, a volte, può avere gravi conseguenze anche sugli animali regolarmente di proprietà e portati a passeggio per le strade o per i parchi della Sicilia.

Se sospettate che il vostro cane o gatto sia stato avvelenato, portatelo il più presto possibile da un veterinario. Un animale può avvelenarsi anche toccando semplicemente una sostanza, inalandola, ingerendola oppure ancora se gli viene iniettata. Ecco allora alcuni consigli su come riconoscere in tempo i segnali di avvelenamento.

  • In caso di veleni neurotropi come quelli utilizzati in agricoltura e antiparassitari, i sintomi si verificano dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione. Innanzitutto si verifica l’irrigidimento degli arti e l’animale non riesce più a reggersi sulle zampe. Il respiro diventa quindi difficoltoso e sopraggiungono crisi convulsive accompagnate da vomito e raramente diarrea.
  • Nel caso di veleni emorragici, come ad esempio veleno per topi, si verificano fenomeni emorragici interni, dopo qualche giorno dall’ingestione, e non c’è vomito.
  • Nel caso di veleni tossici sul sistema gastro-intestinale, compare precocemente vomito e diarrea anche emorragica, con dolore addominale.

Se si sospetta un avvelenamento, solo in caso di estrema necessità e sempre sotto consiglio del proprio medico veterinario, si può far vomitare il proprio animale.

Se non si dispone di farmaci adatti a questo scopo, è possibile somministrare una buona quantità di albume d’uovo montato a neve insieme ad acqua calda e molto salata. Un’altra accortezza prima dell’arrivo dal veterinario e quella di tranquillizzare e coccolare l’animale per prevenire eventuali crisi convulsive.