Lotta al cybercrime: polizia di stato ed enti locali uniti contro gli attacchi informatici

Lotta al cybercrime: polizia di stato ed enti locali uniti contro gli attacchi informatici

CATANIA – Forze di polizia ed enti locali uniti contro il cybercrime. Sono stati firmati oggi nella sala stampa della questura di Catania i protocolli d’intesa tra polizia di stato e le società ASEC, Sidra e SAC Aeroporto di Catania per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici.

Un impegno importante che vede impegnate le forze dell’ordine in simbiosi con alcune tra le aziende più importanti del territorio etneo con l’intento di combattere il crimine di stampo informatico, in grado di rappresentare una forte minaccia non solo per enti e istituzioni, ma anche per il semplice cittadino con la sottrazione di informazioni ed altre attività illecite, fino ad arrivare all’attacco terroristico vero e proprio.

I protocolli sono stati firmati in presenza del questore di Catania, dottor Alberto Franchini, il dirigente del compartimento polizia postale e delle comunicazioni per la Sicilia orientale, dottor Marcello La Bella e i presidenti delle società SAC Aeroporto di Catania, Daniela Baglieri, Sidra S.p.A. Alessandro Corradi e ASEC S.p.A., Francesca Garigliano.

La polizia di stato – ha detto in conferenza il questore etneo – ha l’esclusiva del controllo del web attraverso la polizia postale. Ormai il 90% delle comunicazioni avviene attraverso il web. La polizia ha avuto questa mission dal nostro governo, che a sua volta ha avuto l’incarico dal governo europeo, per farsi promotore su tutte le reti informatiche del nostro sistema nazionale, soprattutto le reti critiche che appartengono ad amministrazioni, enti ed organismi particolarmente sensibili per cercare di limitare il fenomeno degli attacchi informatici, un fenomeno particolarmente pericoloso man mano che si va avanti“.

L’attività degli attacchi informatici – ha proseguito il dottor Francini – incide sulla vita di tutti quanti noi. Parliamo anche di sistemi di gestione di acquedotti, di forniture elettriche e, come nel caso odierno, di un’azienda che gestisce il movimento del traffico commerciale civile aereo del nostro Paese. Una società, tra l’altro, di uno degli aeroporti più importanti della nazione. Noi crediamo molto in questa collaborazione di interesse istituzionale, non solo tra gli enti ma direi, in generale, con la società”.

Non possiamo che esprimere apprezzamento e favore per questa iniziativa che si inquadra in una strategia di sicurezza che ci proviene dall’Unione Europea” ha aggiunto Daniela Baglieri, presidente di SAC. “La cyber safety è un concetto molto sentito in ambito aeroportuale e chiaramente questo non fa che aggiungere un altro aspetto di rischio che è quello della cyber security. A livello nazionale, anche per altri aeroporti, c’è molta sensibilità su questo tema. È un tema nuovo e, in quanto tale, non si conoscono ancora le forme che è in grado di assumere, Però i rischi sono notevoli, come quelli di un attacco terroristico per mandare in tilt il sistema operativo“.

L’aeroporto di Catania – ha aggiunto Baglieri – nel 2017 ha chiuso con più di 9 milioni di passeggeri. Siamo di sicuro il primo del sud e il sesto a livello italiano, quindi non possiamo che ringraziare la questura e il dottor La Bella proprio per questa attività. Anzi, auspichiamo che questo possa essere l’inizio di un percorso che ci porterà ad interagire facendo anche attività formativa in tema“.

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