Nuovi VAD italiani con monitoraggio a distanza

Nuovi VAD italiani con monitoraggio a distanza

È italiano il primo “cuore artificiale” con monitoraggio a distanza. Si tratta di un dispositivo di assistenza ventricolare (VAD) recentemente implementato da cardiochirurghi dell’Ospedale Niguarda, a Milano, in un soggetto colpito da un forte infarto. Il “cuore”, oltre a essere in grado di pompare fino a 10 litri di sangue al minuto dal ventricolo sinistro o destro verso l’aorta, comunica con i computer dei medici e chiama in modo automatico il più vicino pronto soccorso nel caso di anomalie.

Contrariamente ai VAD tradizionali, essendo di dimensioni e peso più ridotti, può essere “montato” anche in pazienti con un torace non tanto grande, come bambini e persone affette da nanismo. Inoltre, in lega di titanio, lungo 5 cm e del peso di 100 grammi, possiede all’interno un microcomputer in grado di tenere sotto controllo il flusso sanguigno e/o avvisare i medici nell’eventualità di problemi circolatori.

«Il monitoraggio a distanza – ha affermato il professor Claudio Russo, direttore del reparto di Cardiochirurgia presso il nosocomio milanese, in un’intervista a fanpage.itpermette di controllare l’insorgenza di eventuali complicanze e riconoscere precocemente situazioni potenzialmente pericolose, tra queste lo sviluppo di aritmie cardiache o le condizioni di basso flusso o di eccessivo consumo di corrente. Avere i valori sanguigni costantemente sott’occhio, oltretutto, consente un monitoraggio più fine e tempestivo».

Se si pensa che i primi VAD, nati 30 anni fa, erano soltanto dei macchinari di supporto non permanenti, possiamo dire che, oggi, gli ultimi modelli, completamente integrati nel corpo umano, rappresentano una valida alternativa terapeutica ad altri dispositivi più invasivi.