CATANIA – Ventuno persone avrebbero perso la vita nel naufragio di un’imbarcazione in legno a 55 miglia dalle coste libiche. Tra loro anche una donna incinta. È quanto avrebbero raccontato i 30 sopravvissuti soccorsi dal personale a bordo della nave Aquarius, noleggiata da Sos Mediterranee e gestita in partnership con Medici senza frontiere.
Nella tragedia, avvenuta 2 giorni fa, un giovane del Gambia avrebbe detto di aver perso il proprio fratello e sulla barca erano presenti in totale 51 persone, comprese 5 donne, 4 delle quali sarebbero affogate.
Secondo il racconto del ragazzo sopravvissuto, il naufragio sarebbe avvenuto nella notte, quando alcune persone sarebbero entrate nel panico e la barca si sarebbe quasi capovolta, facendo cadere molti di loro in acqua.
A bordo della nave Aquarius in questo momento sono presenti 72 migranti, salvati in due diverse operazioni di soccorso.
Oltre ai 30 sopravvissuti del naufragio dell’imbarcazione a legno, sono stati accolti anche altre 42 persone saltate in acqua da un gommone poi intercettato dalla guardia costiera libica che ha riportato 90 soggetti in patria.
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