Servi della gleba scuola-lavoro. L’alternanza scuola-lavoro secondo gli adolescenti: esperienza sterile e confusa.

Servi della gleba scuola-lavoro. L’alternanza scuola-lavoro secondo gli adolescenti: esperienza sterile e confusa.

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Avete presente le corvée nel Medioevo? Bene, perché se si dovesse spiegare l’alternanza scuola-lavoro attraverso un paragone storico, questo sarebbe il più azzeccato. I fautori della recente riforma scolastica la descrivono come un’attività funzionale per il futuro degli studenti italiani e necessaria per iniziare i giovani alle dinamiche tipiche del mondo del lavoro.

Ma gli alunni cosa ne pensano? In realtà gli adolescenti italiani, obbligati a svolgere questa attività di alternanza pena la non ammissione agli Esami di Stato, si sentono schiavi di questo nuovo sistema scolastico. Un sistema che cerca di arruffianarsi docenti e studenti ma che in realtà rende ancora più complicata l’organizzazione della loro quotidianità.

Ecco un esempio pratico: capita spesso che i liceali debbano svolgere l’alternanza in orario pomeridiano, sacrificando ore di sonno pur di conciliare i compiti assegnati in classe con gli obblighi imposti dal MIUR. Ma come è possibile organizzare la propria giornata se alle 200 ore di alternanza scuola-lavoro previste non si aggiungono solamente le numerose pagine da studiare ma anche i corsi extracurriculari, le attività sportive e i rapporti sociali?

A questa domanda la “Buona Scuola” non offre purtroppo una risposta. Inoltre, gli stessi istituti scolastici che dovrebbero garantire lo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro trovano, in realtà, estrema difficoltà nell’offrire progetti che coprano completamente il monte ore previsto, limitandosi ad estinguerlo parzialmente o lenta-mente. E che fine fanno le ore rimanenti? Saranno impiegate durante il quinto anno, quando il fatidico esame di maturità sarà ormai prossimo, o verranno sfruttate in estate, scadendo nell’illegalità?

L’alternanza scuola-lavoro mostra le sue pecche anche nelle modalità in cui viene attuata. Sono, infatti, molti gli studenti che non sanno con chiarezza in cosa consisterà il loro primo approccio al mondo del lavoro. Spesso alcuni di essi vengono smistati contro la propria volontà in corsi e attività che non rispecchiano le loro ambizioni future, non riguardano il loro percorso di studi e tanto meno li spronano ad acquisire nuove abilità. E così gli adolescenti, stanchi e stressati, finiscono con l’odiare questa nuova iniziativa del Ministero. Si sentono presi in giro perché spinti in una dimensione lavorativa che probabilmente in futuro li rifiuterà. In questa situazione di sconforto e disillusione generale, gli studenti chiedono alla Scuola italiana giustizia e coerenza, esigono onestà e franchezza, desiderano solo concretezza e temono l’ennesima illusione.

RICCARDO FAILLA
Classe IV Sez. A – Liceo classico “Concetto Marchesi” Mascalucia