Manifestazioni “di fuoco” a Palermo: fascisti e antifascisti scendono in piazza, negozi chiusi

Manifestazioni “di fuoco” a Palermo: fascisti e antifascisti scendono in piazza, negozi chiusi

PALERMO – Il giorno “caldo” è arrivato: fascisti e antifasciti sono scesi in piazza, o stanno per farlo, per manifestare a Palermo. Nello stesso arco di tempo, ma non insieme, anzi: su strade ben distinte e guardati a vista dalla polizia e dai carabinieri che, nel frattempo, cercano di controllare tutto il centro della città di Palermo.

Ideologie contrapposte e uomini diversi che porteranno in strada la loro idea, il loro credo.

Ci sono elicotteri che volano sopra la città capoluogo della regione siciliana e pochissima gente in giro. Forse per paura, sicuramente per precauzione.

Perché quello che è successo pochi giorni fa è allarmante. La violenza è da bollino rosso, sempre. Non dovrebbe piacere a nessuno, anche se c’è chi dissente.

Causa dello scoppio del bubbone latente da tempo, è stata l’aggressione a Massimo Ursino, dirigente provinciale di Forza Nuova che è stato brutalmente malmenato alle 19 di sera in pieno centro storico in via Dante, nei pressi di piazza Lolli.

Da lì una sorta di lotta del letame è scoppiata e, dal profondo Sud, è tornata alla ribalda della cronaca la questione prima ideologica e poi politica.

Subito sono scattate le indagini per conoscere l’identità degli aggressori, ma anche andare a fondo nell’origine E nella storia dell’aggredito.

In poche ore, in settimana, è venuto fuori che nel luglio 2006, Ursino venne arrestato per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Oltre a ciò, grazie alle dovute indagini, sono stati convalidati i fermi di Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, arrestati per l’aggressione.

A piede libero e senza accuse restano ancora 5 persone tra cui una ragazza. Per loro, infatti, secondo quanto detto dagli inquirenti, non ci sarebbero prove sufficienti per richiedere l’arresto.

E adesso che le manifestazioni sono iniziate ci si chiede cosa accadrà.

Nello specifico, questa mattina alcuni negozi del centro palermitano sono rimasti aperti, ma nel pomeriggio gran parte delle saracinesche sono state abbassate. Perché i commercianti “preferiscono così”.

Adesso è tutto pronto e mentre, da via Maqueda davanti al teatro Massimo, il corteo antifascista è già partito.

Si sta riempiendo piazza Verdi, luogo scelto da centri sociali, sindacati, Arci, Anpi ed esponenti della sinistra che da qui partiranno per raggiungere il Comune di Palermo manifestando contro il fascismo. Centinaia i poliziotti e i carabinieri presenti per il servizio d’ordine.

Lo striscione enorme che svetta  davanti al Teatro Massimo dice “Meglio porco che fascista”. Alle 18,30, invece, in piazza Crispi è atteso il comizio del leader di Forza Nuova Roberto Fiore.

AGGIORNAMENTO DELLE 19,07:

Al grido “Massimo Ursino orgoglio nazionale”‘ i militanti di Forza nuova hanno accolto il loro segretario provinciale aggredito martedì a Palermo arrivato al comizio del leader nazionale Roberto Fiore, atteso all’hotel Excelsior. Una quarantina gli esponenti di destra al momento presenti. Non sono stati fatti entrare i giornalisti di Repubblica e Ismaele La Vardera de Le Iene.

Fonte foto ANSA Sicilia