Dati e promesse degli esperti contro gli hacker

Dati e promesse degli esperti contro gli hacker

Ogni anno vengono rubati 557 milioni e 745 mila account e violati 17,8 milioni di domini, cifre da capogiro. È quanto emerge dall’indagine di cyber security della Yoroi di Bologna. La Yoroi, società di cyber security contro gli attacchi informatici, fondata nel 2014 da Marco Ramilli, esperto ICT (Information and Communication Technologies), prende il nome da un’antica armatura giapponese che proteggeva i samurai.

L’armatura degli antichi samurai era fatta di seta e di bambù – afferma Ramilli in un’intervista al Corriere della Seraed era leggera, ma resistente; anche noi vogliamo dare questa immagine, adattandoci alle regole mentre proteggiamo chi ce lo chiede”, ad esempio Il Sole 24 ore, Ferretti Yacht, il gruppo Loccioni e altre grandi imprese.

Tornando ai numeri della Yoroi, in Italia, soltanto lo scorso anno sono stati trafugati 11,3 milioni tra username e password, mentre 289 mila risultano i domini colpiti da un attacco hacker. «Vuol dire che per la prima volta sappiamo che il nostro Paese non è più fragile di altri da questo punto di vista» dichiara l’esperto a la Repubblica. Ciò che lo preoccupa è che il 58% dei Ransomware, un tipo di malware che penetra nel computer, lo blocca e chiede una somma di denaro in cambio, non viene individuato dagli odierni antivirus. Passano inosservati anche il 23% dei Trojan, spesso sotto forma di allegati alle email.

“Il fenomeno con cui ci stiamo confrontando viaggia ad una velocità mai conosciuta in passato” asserisce Alessandro Pansa, a capo del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), e aggiunge: “Dobbiamo costruire ciò che serve in un mondo continuamente in divenire e anche se ci organizziamo per fronteggiare la minaccia che conosciamo, dobbiamo subito pensare a quella successiva perché quella precedente potrebbe essere, o è quasi sicuramente, già cambiata”.

Da Norton, per concludere, si apprende che gli hacker, nel 2017, sono riusciti a sottrarre 146,3 miliardi e 978  milioni di euro dalle tasche dei consumatori di ben 20 Paesi, tra cui l’Italia. Riusciranno gli “esperti” a proteggerci?