Sicurezza in montagna: per affrontare l’emergenza neve ed essere pronti a tutto

Sicurezza in montagna: per affrontare l’emergenza neve ed essere pronti a tutto

CATANIA – Anche quest’anno la neve è tornata a imbiancare l’Etna, dandoci modo di assistere a uno spettacolo meravigliosamente suggestivo. Le piste da scii sono funzionanti già dalla scorsa settimana e i boschi ricoperti di neve richiamano turisti e gli avventurieri, pronti a passare una giornata in montagna a contatto con la natura.

Ricordiamo, però, che proprio la montagna può essere piena di insidie (in particolare nel periodo invernale) ed è sempre meglio prendere alcuni accorgimenti per divertirsi in sicurezza. Ecco allora alcuni consigli:

– Informarsi sulle condizioni della montagna e, in base a queste, scegliere l’itinerario;
– Consultare i bollettini meteorologici;
– Pianificare l’itinerario, tenendo conto di lunghezza e dislivello del percorso e adattarlo alle proprie condizioni fisiche e capacità tecniche;
– Dotarsi di equipaggiamento in perfetto stato di utilizzo ed abbigliamento adeguato
– Preparare lo zaino in modo funzionale e adattarlo alla gita che si fa, non dimenticare un cellulare con batterie cariche, un GPS, qualcosa di nutriente da mangiare e dell’acqua.

Una delle cose più importanti è assicurarsi di avere i giusti mezzi per raggiungere il luogo desiderato e quindi munirsi di catene oppure copertoni specifici da neve o “invernali”. Bisogna considerare, infatti, che con la neve le ruote perdono facilmente aderenza al manto stradale e viaggiare in macchina in queste condizioni può risultare molto pericoloso. Secondo la direttiva sulla circolazione stradale in periodo invernale e in caso di emergenza neve, l’obbligo di essere muniti di mezzi antisdrucciolevoli vige dal 15 novembre fino al 15 aprile. Chi circolerà senza gomme termiche o catene a bordo sulle strade dove è previsto l’obbligo, potrebbe incappare in sanzioni piuttosto salate, da una minima di 41 euro fino a 335 euro.

Inoltre, prima di partire è bene avvisare qualcuno, comunicando la meta, l’itinerario e l’ora del rientro.

Una volta giunti in montagna, è necessario stare sempre attenti ai repentini cambiamenti climatici tipici delle alte quote e, se necessario, cambiare i propri piani in funzione di ciò. La temperatura, inoltre, si abbassa di 6/7 gradi ogni 1000 metri e i venti forti in quota determinano l’effetto “windchill”, ovvero intensificano notevolmente la percezione di freddo.

È importante coprire in particolare testa, mani e piedi, zone maggiormente interessate dalla dispersione termica, in modo da evitare l’ipotermia.

Abbastanza frequente è il cosiddetto “mal di montagna”, condizione patologica causata dal mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini, che determina una ridotta presenza di ossigeno nell’organismo generando uno stato di generale ipossia, con conseguenti mal di testa, stanchezza, insonnia, perdita di appetito e vertigini. Il modo migliore per affrontare questo malessere è avere una buona preparazione fisica e atletica.