Caltagirone, in aula il dramma dei lavoratori dell’Ipab

Caltagirone, in aula il dramma dei lavoratori dell’Ipab

CALTAGIRONE – Una storia senza fine. Continua il dramma dei 15 lavoratori (10 a tempo indeterminato, 5 precari) dell’Ipab, la casa di riposo “Santa Maria di Gesù”, che attendono gli stipendi da ben 75 mensilità (con tutte le gravi conseguenze del caso per loro e per le loro famiglie). Durante la seduta del Consiglio comunale di ieri, si è discusso il punto riguardante la proposta, avanzata dalla Regione siciliana (proprietaria dell’Ipab), di estinzione dell’ente e del suo passaggio (con i lavoratori, i debiti per circa 3 milioni di euro e il patrimonio immobiliare) al Comune Caltagirone.

Su questa ipotesi si sono espressi contro sia l’Amministrazione sia i consiglieri, in considerazione del fatto che l’attuale e difficile situazione finanziaria del Comune non lo consentirebbe. E’ però venuta fuori la volontà unanime di scongiurare il peggio, tentando di trovare una strada per evitare la dismissione della struttura e, con il coinvolgimento della Regione,  rendere possibile un utilizzo alternativo con la salvaguardia dei livelli occupazionali.

A mostrare la situazione in cui versano gli operatori, sono stati i sindacalisti Valeria Laiacona (Cisl – Fp) ed Elio Angelico, e una di loro, Nunzia Libertino. Sono poi intervenuti il sindaco Nicola Bonanno e i consiglieri: Alfredo Scozzarella, Giovanni Garofalo, Luigi Failla (presidente I commissione), Andrea Lirosi, Gemma Marino, Aldo Grimaldi, Marco Failla, Sergio Domenica e il presidente del Consiglio Luigi Giuliano.

Si è così stabilito di dire no all’estinzione (il voto sul provvedimento è stato rinviato di qualche giorno), e di elaborare – la mattina di sabato 8 novembre, al municipio – un documento da inviare alla Regione con una proposta concreta di soluzione del problema.