Fede e chirurgia di alto livello all’ospedale di Taormina

Fede e chirurgia di alto livello all’ospedale di Taormina

TAORMINA – Sono passati 4 anni dall’inaugurazione del Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo-Bambino Gesù di Taormina, e fino ad oggi i medici del Ccpm, insieme a quelli dell’Asp di Messina, hanno effettuato ricoveri per 2032 piccoli pazienti, 2.158 interventi di cardiochirurgia ed emodinamica, 9.862 visite cardiologiche su altrettanti bambini e 24.075 visite con esame tramite elettrocardiogramma, ecocardiografia, eco fetale, prove da sforzo, l’applicazione di Holter ecg e Risonanza Magnetica Nucleare.

A fare un bilancio del “secondo centro cardiologico pediatrico d’Italia” è stato il presidente dell’ospedale pediatrico, Giuseppe Profiti, nel corso della visita ai piccoli pazienti da parte dell’Arcivescovo di Messina, Santa Lucia del Mela e Archimandrita del SS. Salvatore, mons. Calogero La Piana.

All’incontro presenti anche il direttore generale dell’Asp di Messina, Gaetano Sirna, i parroci di Taormina don Carmelo Lupo, e di Giardini Naxos don Eugenio Tamà, i rappresentanti delle istituzioni locali, delle associazioni di volontariato AVIS Fiumefreddo, AVULSS Gaggi, Associazione Presente e Futuro, Domus Juventutis, i rappresentanti degli istituti religiosi ed alcune famiglie di bambini curati al Centro.

LA PIANA E IORIO NEL CORRIDOIO

Mons. La Piana e Iorio nel corridoio del centro pediatrico.

Il Ccpm è nato nel novembre del 2010 per volontà della Regione Siciliana che ha voluto dotare la sua rete cardiologica di un centro di terzo livello.

“Questi dati ripagano il nostro impegno per dare alla Sicilia e a tutta l’area mediterranea un centro di qualità nelle cure cardiache pediatriche – ha affermato il presidente Profiti – la grande sinergia con gli altri medici e ospedali della Regione ha dimostrato e dimostra che anche in Sicilia si può fare sanità di eccellenza e lo si può fare insieme”.

“La rete creata in questi anni funziona – continua il presidente della struttura garantendo interventi tempestivi anche nei confronti di quei piccoli pazienti inamovibili, ricoverati in altre strutture dell’Isola, che sono stati operati sul posto dalle équipes del CCPM, e in molti casi direttamente nei reparti in cui si trovavano ricoverati. Penso anche a quei numerosi bambini di altre nazionalità che sono stati curati dai medici del CCPM nell’ambito degli interventi umanitari concordati con la Regione verso le popolazioni dei paesi limitrofi e non, come Kosovo, Tunisia, ma anche Cambogia e Repubblica Dominicana”.

PROFITI E LA PIANA

Il presidente Profiti e mons. La Piana.

Infine, il presidente Profiti ha ricordato, oltre al valore clinico, il valore sociale del CCPM.

“In questi 4 anni di esperienza a Taormina, l’assistenza da parte dei nostri operatoriin maggioranza sicilianinon si è limitata alle cure dei piccoli pazienti, ma ha adempiuto ad una funzione sociale importante, prendendo in carico le famiglie dei bambini, con l’aiuto fondamentale delle associazioni di volontariato locali e gli istituti religiosi di Taormina e Giardini Naxos”.

La visita dell’Arcivescovo ha avuto inizio con un momento di preghiera nella cappella dell’ospedale San Vincenzo introdotto dal cappellano don Francesco Venuti. Il presidente Profiti e il responsabile del Centro, Fiore Iorio, hanno accompagnato mons. La Piana nei reparti di degenza e terapia intensiva, dove l’Arcivescovo si è intrattenuto con medici e familiari dei piccoli pazienti ricoverati.

Mons. La Piana durante il suo discorso.

Mons. La Piana durante il suo discorso.

“Desidero esprimere un sentimento di gratitudine nei confronti del presidente Profiti, dei medici, delle associazioni di volontariato e di tutti coloro che ogni giorno lavorano per dare un sorriso e una speranza a questi bambini – ha detto mons. La Piana – questo di Taormina è un centro di qualità non soltanto nelle cure ma anche nell’assistenza alle famiglie dei piccoli pazienti, capace di donare gioia e serenità ai loro genitori”.

Domani, come anticipato, il professor Mark Galantowicz, cardiochirurgo americano padre della “procedura ibrida”, parteciperà a due delicati interventi su due giovani pazienti nella sala di emodinamica interventistica e nella sala operatoria del Centro. Il giorno successivo incontrerà gli specialisti siciliani per un confronto di esperienze. “Sarà l’occasione importante – ha spiegato il presidente Profiti – per misurare il nostro lavoro quotidiano con il meglio dell’esperienza internazionale in ambito cardiologico e cardiochirurgico”.