“I soldi dalli a me”, lui è solo un 12enne: il parcheggio abusivo 2.0

“I soldi dalli a me”, lui è solo un 12enne: il parcheggio abusivo 2.0

CATANIA – “Dai a me i soldi”, ma ha solo 12 anni. Inizia così la storia di Daniele per poter lasciare la sua auto in una strada di Catania.

Le colonnine della Sostare e la tariffa notturna hanno rivoluzionato la gestione del parcheggio abusivo. Ormai da tempo, si assiste a nuove tecniche, come quella del biglietto “riciclato”: la spesa per l’automobilista è sempre la stessa, mentre il parcheggiatore ha il suo guadagno.

È anche vero, però, che in alcune zone della città, invece, la richiesta di soldi per lasciare la propria auto è diminuita e si è fatta meno insistente. Tuttavia, quello dell’abusivo rimane un aspetto socialmente ben radicato e che, per alcuni aspetti, si è reinventato e allargato.

Alcuni parcheggiatori si sono spostati in altre aree della città, cercando di coprire spazi quanto più ampi possibili. Ecco, quindi, accordi tra loro con la successiva divisione dei guadagni. Ma anche sistemi alternativi per perdere meno “clienti”.

È qui che entrano in gioco i ragazzini, spesso figli o nipoti degli stessi “uomini con il marsupio”. La loro età è variabile, anche se per lo più si aggirano intorno ai 12 anni. Una rivoluzione o, se si preferisce, evoluzione del parcheggio abusivo.

La versione 2.0 è quella a cui assistono molti cittadini, specialmente nelle ore serali e notturne. Come è successo a Daniele: “Sono uscito con degli amici e ho parcheggiato la macchina in una traversa dove riesco a trovare posto facilmente. Appena sceso della macchina, però, mi si è avvicinato un ragazzino dicendomi: ‘I soldi dalli a me’. A quel punto mi sono guardato intorno”. 

Nelle vicinanze non c’era nessuno, quindi, la conversazione è proseguita: “Gli ho chiesto – racconta – cosa ci facesse là. Lui mi ha risposto con estrema tranquillità dicendomi che era con suo zio. Pochi istanti dopo è arrivato un adulto confermandomi la cosa”.

Daniele non sarà sicuramente l’unico ad essersi trovato in questa situazione. Il business del parcheggio abusivo consente di guadagnare molto. In base alle zone in cui ci si trova, a volte, vengono chiesti anche 2 euro per essere sicuri di ritrovare la macchina o di non avere qualche spiacevole sorpresa al proprio ritorno, come graffi o vetri rotti.

Come essere certi di questo? Sono gli stessi abusivi a dare garanzie e ad assicurare che ci sia sempre qualcuno attraverso delle turnazioni: “Hanno voluto i soldi prima, dicendomi con certezza che ci sarebbe stato sempre qualcuno”, ha concluso Daniele.