I tumori si prevengono a tavola

I tumori si prevengono a tavola

Fino a qualche decennio fa le principali cause di morte erano le malattie infettive, oggi le patologie cardiovascolari seguite dai tumori hanno invaso il campo piantando radici troppo profonde.

Chissà quante volte ci siamo chiesti: cos’è un tumore? Come si forma? Perché colpisce un soggetto piuttosto che un altro? Come si potrebbe evitare? Sono tutte domande lecite, a cui però è difficile rispondere.
Cerchiamo di comprendere evitando spiegazioni troppo tecniche e noiose che cos’è un tumore.

Ogni tumore trae origine da una sola cellula che, a causa di sollecitazioni esterne o interne all’organismo, accumula una serie di danni al suo sistema informativo (DNA) portando ad una conseguente proliferazione incontrollabile. Se tale cellula non viene prontamente attaccata e distrutta dalle difese del nostro corpo, inizia a riprodursi fino alla nascita della cosiddetta massa tumorale che cresce in completa autonomia rispetto alle cellule sane.

Ma la cellula tumorale è come un seme, cresce e si riproduce in determinate condizioni:

  • Se trova terreno favorevole provvisto di sostanze necessarie per il nutrimento e per la stimolazione della crescita (i cosiddetti fattori di crescita);
  • Se è in grado di indurre la formazione di vasi sanguigni che ne permettono il nutrimento (angiogenesi);
  • Se trova terreno fertile per promuovere i processi infiammatori coinvolti nello stadio di carcinogenesi;
  • Se le difese immunitarie dell’organismo sono deboli.

Con l’invecchiamento le cellule accumulano mutazioni necessarie a dare origine ad un tumore, ma se saremo riusciti a creare nel nostro corpo un ambiente per loro sfavorevole, verranno distrutte prima che diano inizio alla patologia tumorale.

Semplificando il discorso è possibile contribuire alla prevenzione del cancro riducendo i fattori di rischio.

Come si può intervenire concretamente?

Il primo passo è cercare di tenere sotto controllo il processo infiammatorio, condizionato e favorito da elementi quali il sovrappeso, l’obesità, il diabete e la dieta svolge un ruolo fondamentale sul livello infiammatorio dei nostri tessuti.

La dieta dovrà nutrire senza sovraccaricare l’organismo di ulteriori stress, riducendo i cibi che favoriscono l’infiammazione e assumendo alimenti con proprietà antinfiammatorie.

I principali alimenti proinfiammatori sono i cibi di provenienza animale (eccetto il pesce, per la presenza di omega-3), ed in particolare i prodotti di origine animale ricchi di grassi (carni, insaccati, formaggi) in quanto sono fonte di una sostanza, l’acido arachidonico, che favorisce la sintesi di prostaglandine infiammatorie.

Alti livelli ematici di mediatori dell’infiammazione (IL-6, omocisteina, PCR, etc…) sono stati ritrovati in soggetti che consumano abitualmente carni, carni conservate, patatine fritte, snack salati, grassi idrogenati, uova, mentre i livelli sono bassi nei soggetti che prediligono alimenti di origine vegetale come cereali integrale, frutta secca, verdura a foglie verdi, frutta e tè.

Inoltre è consigliabile da una parte ridurre l’assunzione di zucchero e di cibi che lo contengono, in particolare bevande zuccherate, dolci commerciali, cereali zuccherati in quanto la glicosilazione delle proteine ovvero l’aggiunta di una molecola di zucchero alla catena proteica, è causa di infiammazione. Dall’altra pane bianco, riso bianco, snack e dolci di pasticceria preparati con farina raffinata (00) sono controindicati per l’elevato indice glicemico.

Diversi studi epidemiologici hanno indicato costantemente associazioni tra adiposità ed aumento del rischio di tumori al seno, dell’endometrio, del colon, dell’esofago, dei reni, del pancreas, della cistifellea e del fegato.

Riassumendo eccessiva adiposità, causata da uno squilibrio energetico cronico è associata ad aumento dello stress ossidativo, insulino-resistenza, infiammazione e a cambiamenti nelle concentrazioni di ormoni e fattori di crescita che svolgono un ruolo chiave nella patogenesi dei tumori.

In relazione a questo l’assunzione di zucchero semplice (come il comune zucchero da cucina) provoca iperinsulinemia, resistenza insulinica che porta alla secrezione di molecole come l’IGF-I, IL-6, leptina e di collagene di tipo VI, che concorrono alla promozione della sopravvivenza e crescita di cellule neoplastiche avide di glucosio.

Dati recenti indicano che la restrizione calorica (CR), un bilancio energetico negativo, senza malnutrizione, sono associati a ridotta dimensione di adipociti (cellule di grasso), ad un miglior profilo di adipochine (sostanza secreta dal tessuto adiposo che colpisce gli organi bersaglio) e migliore sensibilità all’insulina. Inoltre il complesso di questi fattori porta alla riduzione di stress ossidativo e di danno al DNA prevenendo l’accorciamento dei telomeri (regione terminale del cromosoma), nonché l’invecchiamento cellulare.

Concludendo un’alimentazione povera di alimenti proinfiammatori, come prima descritto, e ricca di alimenti con proprietà antinfiammatorie porta al miglioramento generale dello stato di salute.

  • La nostra alimentazione quotidiana deve essere basata su:
  • Cereali integrali non industrialmente raffinati (riso integrale, farro, orzo, miglio, etc…)
  • Legumi (lenticchie, ceci, piselli, fagioli, etc…)
  • Verdure stagionali
  • Olio extravergine di oliva (in quantità moderate) e semi oleaginosi (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, sesamo, girasole, zucca e lino, ricchi di calcio e di acidi grassi polinsaturi)
  • Pesce (fonte preziosa di acido eicosapentaenoico, dal quale l’organismo sintetizza le prostaglandine antinfiammatorie)
  • Frutta fresca e secca (anche per dolcificare)

Inoltre specifiche sostanze sono dotate di attività antinfiammatoria:

  • Curcuma (contenuta anche nel curry)
  • Zenzero (antistaminico naturale)
  • Cipolle (ricche di quercetina)
  • Mirtilli, frutti di bosco e prugne (ricchi di antocianine)
  • Borragine (contenente acido gamma-linolenico, precursore di prostaglandine antinfiammatorie)
  • Brodo di pollo e di pesce (ricco di metionina, amminoacido essenziale, aiuta a detossificare il fegato)

Concludendo, la chiave che apre le porte della salute è la moderazione, accompagnata sempre dall’assenza di sedentarietà!