Operazione “Ghost Trash”, viaggi verso l’Est Europa con 100 tonnellate di rifiuti in ogni automezzo

Operazione “Ghost Trash”, viaggi verso l’Est Europa con 100 tonnellate di rifiuti in ogni automezzo

VITTORIA – Si è partiti da una segnalazione della Direzione Nazionale Antimafia per smascherare i responsabili dell’Operazione “Ghost Trash” .

In un esposto del direttore del Consorzio Nazionale per il riciclaggio dei rifiuti e dei beni a base di polietilene, infatti, è stata segnalata un’illegale raccolta e lavorazione di rifiuti plastici. L’operazione, portata a termine dalla guardia di Finanza di Catania, si è conclusa con il sequestro preventivo di 6 aziende per un valore totale di 15 milioni di euro, e con l’arresto di 8 persone. 

Di queste, 6 sono finite in carcere e per 2 sono scattati gli arresti domiciliari. Oltre a loro ci sarebbero anche altri 21 indagati. I reati contestati sono: associazione mafiosa per il controllo del settore della produzione di imballaggi, raccolta e smaltimento illegale di rifiuti in plastica e intestazione fittizia di beni.

Le indagini hanno accertato il coinvolgimento di alcune aziende gestite da Giombattista Puccio – detto Titta “U ballarino” – nel sistema di smaltimento illegale di rifiuti, evidenziando il modus operandi adottato e tipico delle associazioni mafiose, con soprusi e intimidazioni. Le aziende in questione, divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi grazie all’appartenenza dei loro titolari a Cosa Nostra, da tempo escludevano, infatti, tutte le altre aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo esclusivo dell’intero mercato.

Le indagini si sono sviluppate grazie a intercettazioni, servizi di osservazione e di pedinamento, smascherando il traffico illecito di rifiuti plastici provenienti prevalentemente dalle serre per la coltivazione di prodotti ortofrutticoli e diretti verso un fabbricato per essere poi triturati in maniera completamente illegale prima del successivo smaltimento.

Giombattista Puccio, pur gestendo in prima persona gli affari, non appariva titolare di alcuna carica sociale, assegnando quote sociali e incarichi amministrativi a terze persone che dovevano rispondere solo al suo volere. In particolare, sono stati coinvolti i figli di Puccio, Luigi e Giovanni, intestatari dell’azienda International Packing Srl, di proprietà del padre, che fungevano da prestanome.

Nel corso delle intercettazioni telefoniche, i militari del nucleo di Polizia Tributaria hanno accertato anche l’intenzione di Giombattista Puccio di esportare i rifiuti plastici raccolti illegalmente in Europa dell’Est attraverso 20 viaggi con vari automezzi, ognuno conteneva circa 100 tonnellate di rifiuti.

Nell’estate del 2015, la guardia di finanza aveva già sequestrato 5 mila metri quadrati di terreni insieme ad un fabbricato e individuato ben 4 discariche abusive.