Questione migranti, Vinciullo non ci sta: “No alla realizzazione dell’hotspot nel Porto Commerciale di Augusta”

Questione migranti, Vinciullo non ci sta: “No alla realizzazione dell’hotspot nel Porto Commerciale di Augusta”

AUGUSTA – “Intervenendo, ieri sera, in consiglio comunale, ho ribadito, ancora una volta, la mia assoluta contrarietà alla realizzazione di un hotspot all’interno del Porto Commerciale di Augusta, da destinare a centro di prima accoglienza e identificazione dei migranti”. Lo dichiara l’onorevole Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.

L’onorevole ha fatto presente che il consiglio comunale di Augusta si è già espresso contro la realizzazione di questa struttura e, di conseguenza, “non si capisce come il Sindaco possa procedere contro la volontà del consiglio stesso”. Inoltre, è stato fatto presente che:

  • La Regione Siciliana, nella persona del suo legale rappresentante, cioè il presidente Rosario Crocetta, “non è stata mai interessata alla realizzazione, nel territorio della Regione, di questa struttura”;
  • È stato, invece, informato l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, che non ha alcuna competenza sull’argomento;
  • La relazione tecnica illustrativa individua l’area oggetto dell’intervento, quantificandola in 30 mila metri quadrati, “quando, invece, ne servono 4250”;
  • “Non si capisce se il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale abbia concesso a Invitalia, cioè all’ Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, il materiale possesso dell’area, in modo da consentire la realizzazione della struttura stessa e che, di conseguenza, permangono tutti i vizi da me esposti in Procura”, dichiara l’Onorevole Vinciullo.

Considerato, infine, che il numero dei migranti è in continua e costante diminuzione rispetto agli anni precedenti, “non si comprende il motivo per il quale si deve insistere nella realizzazione di questa struttura, a meno che – ha concluso Vinciullo – l’obiettivo non sia quello di bloccare e depotenziare il porto di Augusta, in modo da farlo diventare una struttura inadeguata al ruolo di sede di Autorità di Sistema Portuale e, di conseguenza, promuovere a questa funzione il porto commerciale di Catania che, ad oggi, continua a non essere porto principale”.