Girare il mondo in un camper, la storia di Alfonso: “Viaggiare per conoscere se stessi”

Girare il mondo in un camper, la storia di Alfonso: “Viaggiare per conoscere se stessi”

CATANIA – Quante volte, assorti nei vostri pensieri, per un momento lontani dalla frenesia della vita di tutti i giorni, avete desiderato di lasciare tutto e partire per un lungo viaggio? Poi però siete tornati coi piedi per terra e vi siete detti: “Non posso, è una pazzia! Ho altre cose più importanti da fare”.

Qualcuno invece, probabilmente spinto dalla spensieratezza e dal vigore giovanile, lo ha pensato e lo ha fatto. Alfonso Schembri è un ragazzo di 25 anni, catanese, che il 28 aprile 2014 ha deciso di farla questa pazzia e di crearsi la propria fortuna altrove, oltre le quattro mura di casa, solo con le proprie forze.

Alfonso, diplomato all’Istituto Superiore De Felice Giuffrida-Olivetti di Catania, dopo un anno sabbatico passato svolgendo qualche lavoretto qua e là nell’organizzazione di eventi e spettacoli, ha fatto i bagagli ed è partito all’avventura.

“Ho iniziato da zero, – dice – non avevo lavoro e non sapevo le lingue. Adesso sono totalmente un’altra persona. Non sapevo dire neanche “ciao” in inglese, ora so parlare non solo l’inglese e l’italiano ma anche il tedesco, il francese e lo spagnolo”.

La prima tappa di Alfonso è l’Australia. “Tutto è iniziato quando ero piccino e andavo a casa di mio zio, che tanti anni fa sposò una donna Australiana, la mia attuale zia. Mia cugina mi parlava spesso del fatto che sarebbe stato bellissimo andare a visitare il paese di provenienza di sua madre. Poi lei si è trasferita in Australia e quando io ho chiesto ai miei zii, così, per scherzo, ‘quand’è che mi ci portate con voi in Australia?’, loro mi hanno risposto: ‘perché no? Sta a te volerlo, ti possiamo essere di aiuto’. Con il tempo, dopo notti insonni a immaginare la mia vita nel continente più lontano ed inesplorato e a cercare i biglietti aerei più economici o i lavori più accessibili, ho deciso di partire. Un sogno che si avverava. Non posso nascondere che inizialmente non è stato facile. Non ero mai stato in viaggio per più di una settimana, neanche troppo lontano da casa, e dovevo affrontare un volo di 30 ore per trasferirmi dall’altra parte del mondo. I primi mesi le differenze, in particolare quella linguistica, si fanno sentire e si fatica ad integrarsi, ma nonostante questo non mi sono mai pentito di niente, neanche per un momento”.

Dopo 8 mesi in Australia, Alfonso torna a casa per fare una sorpresa ai genitori, entusiasta della sua esperienza, raccontando di bungee jumping, falò in spiaggia, paesaggi mozzafiato, tuffi da altezze spaventose e, soprattutto, delle persone meravigliose che ha incontrato e che lo hanno aiutato a trovare lavoro o semplicemente nella vita di tutti i giorni. Dopo appena un mese Alfonso riparte e in 35 giorni e 13 aerei gira gran parte dell’oriente: Thailandia, Indonesia, Cina… Una volta tornato in Australia, la gira in lungo e in largo in camper, finché non trova lavoro in un campo di banane dove inizia a ritmi quasi insostenibili. “Ho perso molti chili, ma ero così preso da tutto e lavoravo così tanto che neanche mi accorgevo di saltare il pranzo. La cosa però non mi pesava, stavo bene lo stesso”. 

Chiusa l’esperienza di vita in Australia, Alfonso non si ferma: viaggia per l’Europa col suo zaino arancione e il suo nuovo camper, chiamato “Peppino” in onore di un amico e nel frattempo si occupa di formazione professionale, lavora con il network marketing, fa parte di un’azienda che vende prodotti on-line e organizza video-interviste per un canale Youtube. Alfonso si trova ora a Siena, diretto in Svizzera, ma il suo prossimo obiettivo è l’America o, magari, l’Africa. Prima però vuole scoprire ogni angolo nascosto dell’Italia, alla scoperta dei posti più sconosciuti.

“Da molti anni – conclude Alfonso – sono fonte per ispirazione di molti ragazzi che vorrebbero fare esperienze all’estero e far quello che ho fatto io e non potrei esserne più felice. Questo mi ha spinto ad aprire una pagina su Facebook (The TravelWorld) dove racconto tutte le mie esperienze di viaggio e posto le mie foto. Viaggiare significa scoprire se stessi, conoscere, crescere e non pentirsi di nulla, perché se viaggi hai due possibilità: o vinci o impari. Non si studia solo sui libri. Spesso sento le persone dire ‘goditi la vita che io non l’ho potuto fare’ oppure ‘se potessi tornare indietro comincerei a viaggiare’, ecco, io non voglio arrivare un giorno a dire qualcosa del genere. Non voglio rimpiangere niente. Il mio appello è rivolto ai più giovani, li voglio convincere che la vita non si ferma dietro uno smartphone. Distaccatevi dai dogmi che la società vi impone, perché l’importante non è essere fighi davanti a un bell’aperitivo, ma vivere pienamente, vivere davvero”.