Regione, il conte Ugolino Crocetta divora gli assessori Gerratana e Scilabra

Regione, il conte Ugolino Crocetta divora gli assessori Gerratana e Scilabra

PALERMO“La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a’ capelli del capo ch’elli avea di retro guasto. Poi cominciò…”. La figura del Conte Ugolino è una delle più famose dell’Inferno dantesco. Nel 33esimo canto il sommo poeta racconta la storia di questo traditore della patria che vede morire di fame ad uno ad uno i propri figli. Si annida il dubbio che egli – stremato dagli stenti – si sia cibato delle loro carni.

Rosario Crocetta è il nostro Conte Ugolino. Ha tradito la rivoluzione che aveva promesso e, mentre soffre, sta facendo morire i propri figli. Già due sono stati “eliminati”: si tratta di Piergiorgio Gerratana e di Nelli Scilabra. Entrambi giovani, democratici e di belle speranze.

Era lo scorso 16 settembre quando arrivava la nomina del giovane assessore all’Ambiente Piergiorgio Gerratana di Rosolini. Dopo il siluramento dell’aretusea Maria Rita Sgarlata, a causa di una presunta piscina abusiva, il presidente Crocetta aveva individuato nel giovane politico democratico e di area renziana una risposta alle polemiche.

gerratana

Adesso, dopo un mese e qualche giorno, si è conclusa l’avventura di Piergiorgio Gerratana alla Regione. Mestamente il 31enne ex assessore ha dovuto abbandonare Palermo e prenderà la via di Rosolini. Si tratta della meteora più rapida e Palazzo dei Normanni: un record.

Uno dei tanti (negativi) che sta stabilendo il presidente Crocetta. Eppure le premesse erano state altre. Con la solita prosopopea il presidente aveva sottolineato “il valore simbolico della scelta di un giovane di soli 31 anni che ha caratterizzato il suo impegno di vita nell’incoraggiare e stimolare la partecipazione dei giovani all’impegno e alla vita pubblica. Un giovane di talento, di grandi ideali e valori, stimato dai giovani siciliani e dai suoi concittadini”.

Sembrava l’inizio di un periodo di rinnovamento e fervore, durato però nemmeno un mese. “Capisco molto bene che l’innovazione – aveva dichiarato Crocetta – spaventi il vecchio sistema di potere e che l’atteggiamento gerontocratico di taluni possa tendere a bloccare i giovani. Ma i giovani e le donne sono al centro della mia politica e punto a valorizzarli”. 

Meno male i giovani sono al centro della politica di Crocetta, non avremmo pensato alle conseguenze disastrose se fosse stato al contrario.

Una “valorizzazione” che è servita soltanto per le “strane” competizioni elettorali di Pachino e Rosolini per raccattare qualche voto utile al presidente. L’operazione però è fallita, a causa della conferma di Marziano e della mancata rielezione di Pippo Gianni, e quindi il nome di Gerratana è diventato immediatamente pericolante. All’indomani del voto siracusano Bruno Marziano, del Pd, era stato chiaro: “Il primo assessore che fa le valigie è quello abusivo nominato qualche settimana fa”.

Il deputato regionale è stato sibillino e Gerratana, vittima di un gioco di potere, tornerà a casa. Eppure Crocetta affermava che “alle polemiche basse di vicende tutte localistiche relative alla competizione elettorale dell’ottobre prossimo a Rosolini e Pachino, non rispondo, perché sicuramente la vicenda della rielezione di un deputato non coinvolge e non può coinvolgere il governo. Abbiamo ben altre questioni da affrontare, la tutela dell’ambiente e del territorio in una regione in cui per anni si è abusato, una regione sottoposta continuamente a disastri ambientali”

E in più aggiungeva: “Il messaggio che voglio dare con la nomina di Piergiorgio Gerratana, è un messaggio di rottura che costruisce il futuro non guardando più indietro per affrontare questioni non più derogabili, di riscatto delle istituzioni e della stessa politica. Non permetterò a nessuno di spezzare le gambe ai sogni dei giovani”.

Evidentemente le gambe le ha spezzate ai giovani, vedere alla voce Nelli Scilabra. “Sedotta e abbandonata” da Beppe Lumia il soldato Nelli è stata messa nel campo ostico della Formazione e dopo un vortice di polemiche è stata sacrificata sull’altare delle logiche politiche e del rimpasto. Pare che la giovane universitaria si sia sentita tradita.

Da indiscrezioni giornalistiche filtra la voce che l’ormai ex assessore abbia aspramente criticato i suoi mentori (Crocetta e Lumia) dicendo loro di averla mandata con fucile ed elmetto a combattere un sistema affaristico e di averla accantonata dopo che lei stessa ha avviato un cambiamento.

“Per me era importante che Nelli continuasse il lavoro iniziato – ha detto Ugolino-Crocetta – e che godesse dei frutti di quel lavoro. Nel momento in cui si è andati verso un nuovo quadro di riferimento qualche problema c’è stato. Sarebbe stato molto carino tenerla in giunta. Sono convinto che Nelli potrà continuare a lavorare con me, perché potrà dare davvero un gran contributo”.