Tanto talento, ma poche possibilità: giovani siciliani costretti a partire

Tanto talento, ma poche possibilità: giovani siciliani costretti a partire

CATANIA – Diventare un cantante, una ballerina, un musicista, è il sogno di tanti ragazzi che già da piccoli mostrano una innata predisposizione verso le arti drammatiche. Ma se abiti al sud, le possibilità di fare carriera sono davvero poche.

Infatti, sono tanti i talenti siciliani che, dopo aver iniziato a studiare nella propria città, decidono di partire per fare nuove esperienze e poter crescere artisticamente. Quando senti che quel sogno nel cassetto non può rimanere là e vuoi fare di tutto per realizzarlo, non ti resta altro che rimboccarti le maniche, fare le valigie e partire, anche se questo comporta tanti sacrifici e lasciare i tuoi affetti.

È un po’ l’itinerario di tanti giovani che sono stati, o sono tutt’ora, fuori, per far sì che magari un giorno riescano a vivere di ciò che più amano fare.

Mattia Spanò, 20enne catanese che sogna di affermarsi nel mondo della musica, è sicuramente uno di loro. Sin da piccolo si è avvicinato alla musica di nicchia, il jazz, e all’età di 8 anni ha ricevuto il suo primo sax, che ha imparato a suonare a orecchio. La sua passione era così forte che qualche anno dopo il papà gli ha regalato un pianoforte, che anche in questo caso ha imparato da autodidatta. Ma, per essere un artista completo ha cominciato a scrivere, arrangiare e cantare le sue canzoni. Ha iniziato così le sue prime performance nel catanese, tra cui l’apertura di concerti di grandi artisti del panorama jazz italiano, con cui ha avuto anche il privilegio di improvvisare duetti.

La prima vera esperienza che l’ha fatto volare fuori dall’isola è stata la partecipazione ad Area Sanremo nel 2016, il canale attraverso il quale entrare a Sanremo giovani. “Un’avventura davvero stimolante – dichiara Mattia –. Ho seguito corsi, masterclass e laboratori con personaggi di spicco della musica. È stato un nuovo modo di approcciarmi alla musica, che finalmente vivevo dall’interno”.

Nonostante la prima esperienza sanremese non sia andata in porto, Mattia era già pronto a riprovarci e anche quest’anno è partito nuovamente per la città dei fiori per affrontare le audizioni. Ma questo non è stato l’unico evento del promettente 2017: a luglio ha partecipato al Tour Music Fest, il festival internazionale della musica emergente. Superata la prima fase, per lui si sono aperte le porte del CET, la cosiddetta scuola di Mogol in provincia di Terni, dove ha sostenuto la seconda audizione.

“È stato un full immersion nella musica – afferma il cantautore -. Sono stati giorni di studio intensissimo: le lezioni iniziavano la mattina presto e finivano anche a mezzanotte. Ma ero nel mio mondo, facevo ciò che mi piaceva e la fatica neanche la sentivo. Ho vissuto a pieno la musica ed è stato un momento di formazione sia dal punto di vista artistico che da quello umano. Ho avuto, infatti, modo di confrontarmi con esperti del settore, come produttori di importanti case discografiche e autori e vocal coach di artisti affermati. Anche se per adesso sono tornato a Catania e continuo a lavorare ai miei progetti, non vedo l’ora di ripartire per ampliare ancora il mio bagaglio musicale”.

Come Mattia, anche Blanca Lo Verde, 20enne palermitana, spera che il suo sogno di riuscire a calcare palchi importanti possa diventare realtà. Blanca ha iniziato danza contemporanea in una scuola di città tardi, quando aveva 12 anni, ma ha capito che la danza sarebbe diventata la sua vita quando, due anni dopo, in un’altra scuola del capoluogo, ha percepito che ballare non era solo la semplice esecuzione di passi, ma andava oltre, toccando anche il lato interiore delle persone. “Essere danzatori non è solo fare danza – dice Blanca –, ma coltivare anche altre arti e, soprattutto, essere curiosi, creativi e meravigliarsi delle cose”.

Decisa a fare il salto di qualità, si è spostata a Catania ed è entrata a far parte di Scenario Pubblico, uno dei tre centri nazionali di produzione della danza riconosciuti dal Ministero dei beni e delle attività culturali, dove ha seguito per sette mesi dei corsi di formazione.

La Sicilia è ormai troppo stretta per la ballerina e per continuare a studiare quest’anno ha deciso di fare un’audizione per una prestigiosa scuola di Londra a marzo e, ad aprile, un provino per la SEAD di Salisburgo. Nell’attesa dei risultati, è tornata nella sua Palermo, dove a settembre, durante uno stage, ha vinto una borsa di studio per una compagnia di Madrid, con la quale ha preparato uno spettacolo.

La risposta positiva poi è arrivata da Salisburgo, dove si trova tutt’ora e dove rimarrà per i prossimi quattro anni per conseguire il diploma. “La scuola è bellissima e l’ambiente è stimolante – asserisce la ballerina -. Gli insegnanti sono danzatori che hanno lavorato fuori e possiedono tanta esperienza. Sono sempre molto disponibili, pronti a sostenerti e ad aiutarti. Tra compagni non c’è competizione, ma solo ammirazione e voglia di confrontarsi e imparare uno dall’altro. Sono davvero contenta di essere qua, anche se lontano da casa. Quando danzo sento un’energia così forte che non sento nient’altro. Esprimo attraverso il movimento quello che non esprimo in un altro modo. È una sorta di comunicazione prima con me stessa e poi con l’altro”.

Infine, tra le varie esperienze fuori dalla Sicilia, c’è anche quella della nostra collega Vittoria Marletta, che è andata a Roma per il concorso Rds Accademy per provare a diventare una speaker radiofonica. Anche lei coltiva da tanti anni questa sua passione per la radio e, nonostante sia molto legata alla terra, ha capito che ora è il momento giusto per partire.

Raggiungere obiettivi è sempre faticoso e spesso anche difficoltoso, ma sono tanti i giovani che con tanta forza di volontà decidono di mettersi in gioco e prendere il volo.