Sempre più rifiuti in mare, da Palermo le proposte per salvare il Mediterraneo

Sempre più rifiuti in mare, da Palermo le proposte per salvare il Mediterraneo

PALERMO –  Ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l’80% e il 90% di questi rifiuti è rappresentata dalla plastica.

Il Mediterraneo è purtroppo tra i mari più a rischio da contaminazione da rifiuti, al pari degli oceani. E il problema riguarda anche la Sicilia, come dimostrano i dati diffusi oggi a Palermo da Legambiente.

Le proposte dell’associazione sono state presentate ieri sera a Festambiente Mediterraneo, il festival internazionale di Legambiente che ha aperto i battenti ieri e animerà i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo fino a domenica 17 settembre con dibattiti, incontri, musica, cinema, animazione per bambini e enogastronomia.

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Il taglio del nastro della festa è avvenuto ieri alle ore 18 alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando insieme al direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, al presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna e al professor Salvatore Nicosia.

Durante l’estate 2016 con la campagna Goletta Verde è stata monitorata per il terzo anno consecutivo la presenza dei rifiuti galleggianti nei nostri mari. La densità dei rifiuti riscontrata per l’intera area indagata è stata di 58 rifiuti per ogni kmq di mare. Una densità che arriva praticamente al doppio (più di 100 rifiuti al kmq) in Sicilia, dove è stato monitorato il tratto di navigazione tra Capo d’Orlando e Tindari (Me).

Per effetto di onde, correnti, irradiazioni UV e altri fattori, questi rifiuti marini sono destinati a frammentarsi in milioni di microparticelle, praticamente invisibili ad occhio nudo e spesso ingerite dai pesci. In Sicilia Legambiente, grazie al supporto di Ispra, ha monitorato il tratto di mare dell’Isola di Lipari dove sono stati registrati 102 micro particelle di plastica per 1000 metri cubi di acqua.

“Il Mar Mediterraneo – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – rischia di diventare sempre più un mare magnum di rifiuti galleggianti, adagiati su spiagge e fondali, e invaso da quelli diventati invisibili frammenti. Un problema, quello del marine litter, che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti come ha dimostrato anche la Conferenza mondiale sugli Oceani organizzata dall’Onu a giugno scorso a cui abbiamo partecipato portando la nostra esperienza. Purtroppo, la cattiva gestione dei rifiuti a monte e la maladepurazione restano la principale causa del fenomeno, per questo anche da Palermo chiediamo di avviare al più presto una cooperazione concreta tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo con politiche integrate, con azioni concrete come l’estensione entro il 2020 della messa al bando dei sacchetti di plastica, così come già fatto dall’Italia. E al Senato italiano chiediamo di approvare definitivamente il disegno di legge che vieta l’uso delle microplastiche nei prodotti cosmetici”

Secondo i dati di Legambiente, le principali fonti dei rifiuti galleggianti monitorati sono la cattiva gestione dei rifiuti urbani e dei reflui civili oltre che l’abbandono consapevole (29%) e le attività produttive, tra cui pesca, agricoltura, industria (20%).

“Ridurre nei prossimi anni il problema dei rifiuti in mare e sulle nostre spiagge non è una sfida impossibile – aggiunge Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Basterebbe iniziare a diffondere una corretta gestione dei rifiuti, incrementare le campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini, amministrazioni locali e categorie produttive, oltre a potenziare le politiche di prevenzione e la ricerca scientifica, raccogliendo così anche la sfida dell’economia circolare che parte da un’efficiente raccolta differenziata. Senza dimenticare il contributo che i cittadini organizzati possono dare alla conoscenza dei problemi ambientali, come da anni dimostriamo con le campagne della nostra associazione”.

Per sensibilizzare ulteriormente i cittadini, a Festambiente Mediterraneo è stata presentata anche “Plastic” l’installazione artistica sostenuta dall’Area Marina Protetta “Isole Egadi” e dal Comune di Favignana realizzata da Pablo Dilet. L’artista ha scelto di ingabbiare la plastica, raccolta da oltre 100 bambini sulle spiagge delle 3 isole Egadi, in lettere di ferro, che compongono la scritta “PLASTIC” a mo’ di contenitori per la spazzatura. Nella lettera S c’è solo un tappo, significativo, perché espulso da una tartaruga che l’aveva ingoiato, scambiandolo per cibo, ma che è stata recuperata e curata dall’AMP, e rimessa in libertà.