Gela, Ragusa e Priolo, il triangolo della morte: INAIL condannato per il decesso di un lavoratore per amianto

Gela, Ragusa e Priolo, il triangolo della morte: INAIL condannato per il decesso di un lavoratore per amianto

SIRACUSA – Nei giorni scorsi, tre stabilimenti petrolchimici di Priolo sono stati sequestrati a causa dell’alto tasso d’inquinamento e per l’irrespirabilità dell’aria; 8 persone sono state indagate. Oggi la Corte d’Appello ha accolto la tesi dell’avvocato Ezio Bonanni e ha condannato l‘INAIL a indennizzare la vedova di un lavoratore del petrolchimico deceduto per mesotelioma.

Gela, Ragusa e Priolo/Augusta sono un vero e proprio triangolo della morte. La problematica del rischio di amianto e della qualità dell’aria nel territorio è stata sollevata dall’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) già nel 2009: “Dobbiamo restituire Siracusa, Priolo Gargallo e Augusta alla bellezza dei loro territori e alla maestà della loro cultura ed arte, ma non a scapito della salute e dell’ambiente – afferma Ezio Bonanni, presidente ONA.

Tra le lotte combattute dall’ONA, lo scorso mese, la Corte di Appello ha reso nota una sentenza choc sulla vicenda di un operaio di Priolo Gargallo, in seguito trasferitosi a Roma, a cui l’INAIL aveva negato il riconoscimento della rendita per malattia professionale, e così, difeso dall’avvocato Ezio Bonanni, aveva fatto causa. 

La Corte di Appello ha condannato l’INAIL: dalla documentazione prodotta (indagine epidemiologica del 1997 a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Registro Tumori della Provincia di Siracusa) emerge come l’esposizione ad amianto riguardasse tutti i lavoratori del polo Petrolchimico di Priolo e, addirittura, gli abitanti della zona.

Questo non è il primo caso, in Sicilia i numeri sono altissimi. L’ONA ha censito 947 mesoteliomi dal 2000 al 2011, con una media che nell’ultimo periodo sfiora i 100 casi per ogni anno.

A questi numeri vanno aggiunti ulteriori decessi causati da altre patologie come tumore alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e ovaio per non parlare delle complicazioni cardio-vascolari. Secondo l’ONA i decessi sono più di 600 in Sicilia solo nell’anno 2016

Purtroppo bisogna pensare che sono dati sottostimati, in quanto in molti casi i siciliani emigrano al nord per ottenere diagnosi più precise, per cui alcuni casi non vengono censiti.