Entusiasmo a Giarre per il “Pro Tour”

Entusiasmo a Giarre per il “Pro Tour”

GIARRE – La tappa italiana del circuito mondiale di beach volley 2×2 della Wvbf ha cominciato ieri a Giarre il suo percorso di agonismo, entusiasmo, solidarietà. Domenica sono in programma, dopo le 20, le finali del tabellone maschile e di quello femminile. Ben 24 le coppie al via.

Ieri mattina dopo la riunione tecnica si sono giocate le prime partite nonostante il sole cocente che illuminava la splendida piazza di Giarre, location scelta per montare l’arena che contiene fino a 2000 posti a sedere, schermi giganti sui quali è possibile rivedere le azioni salienti delle partite e altri stand in cui ci si può ristorare e ottenere gadget.

Presente il presidente del Wvbf Vittorio Silvestri che ha ringraziato gli amministratori locali, dal sindaco Angelo D’Anna all’assessore allo sport Piero Mangano fino al presidente della Confcommercio, Attilio Lo Po: “Abbiamo riportato a Giarre una tappa del tour mondiale sicuri di attrarre il pubblico degli appassionati e i turisti che affollano la zona jonico-etnea. Sono in arrivo anche sportivi dalla provincia di Messina e dalla Calabria”.

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Nel pomeriggio, gli organizzatori hanno visitato le case famiglia giarresi Astrea, S. Chiara ed Elios. Gli atleti Gustavo Do Santos (brasiliano) e Juliana Farcas (Romania) hanno portato giocattoli e gadget, regalando sorrisi ai piccoli ospiti. All’incontro era presente la cantante Numa Palmer, madrina Unicef che la Wvbf porta in giro per il mondo a regalare un sorriso a chi, tra i ragazzi, deve costruirsi un domani. La cantante si è soffermata a lungo a chiacchierare con i ragazzi e con gli educatori, raccontando aspetti diversi delle rispettive esperienze di vita. Tante foto ricordo e la promessa di rivedersi. “Il Pro tour è una famiglia, un format che abbraccia lo sport sano, la solidarietà, la cultura e lo spettacolo – ha detto la cantante – eventi come questo ci permettono di trasmettere questi valori in tutto il mondo e, soprattutto, di creare aggregazione. Là, dove c’è comunicazione, c’è solidarietà”.