Sicurezza nei pronto soccorso, vertice in Prefettura

Sicurezza nei pronto soccorso, vertice in Prefettura

CATANIA – Si è tenuto stamani un vertice sulla questione della sicurezza nei pronto soccorso della provincia etnea, alla luce dei gravi fatti avvenuti negli ultimi mesi.

A chiedere l’incontro è stata nei giorni scorsi la Ugl di Catania, che da tempo chiede soluzioni affinchè i punti di emergenza ed urgenza siano più sicuri, sia per i lavoratori che per gli utenti. Ad esser convocati, anche l’Asp, con il coordinatore sanitario Giuseppe Spampinato ed il dirigente medico Renato Passalacqua della direzione sanitaria, ed i rappresentanti delle aziende ospedaliere operanti nel territorio catanese.

A presenziare la seduta in Prefettura è stato il vice capo di gabinetto Domenico Fichera, che ha voluto evidenziare come l’ufficio territoriale del governo catanese sia particolarmente attento nei confronti della problematica. A seguire, è intervenuto il segretario generale territoriale dell’Ugl, Giovanni Musumeci, che ha ribadito come il problema è non solo circoscritto ai pronto soccorso, dove di recente si è registrata un’escalation di casi. Sempre Musumeci ha anche ricordato la richiesta avanzata nello scorso ottobre di far intervenire l’esercito a sostegno dei vigilantes, nei presidi ospedalieri, perché ai posti di polizia sono stati affidati compiti prettamente amministrativi e non più di controllo.

È stata la volta poi del direttore generale del “Policlinico – Vittorio Emanuele”, Salvatore Paolo Cantaro, che auspicato come la prossima apertura dei pronto soccorso degli ospedali “Policlinico” e “San Marco” potrà servire a mitigare la situazione; il direttore generale del “Garibaldi”, Giorgio Santonocito ha avanzato la proposta di chiedere aiuto al settore del volontariato. L’idea di una specie di daspo per chi minaccia ed aggredisce il personale sanitario è invece giunta da Giuseppe Carpinteri, il quale ha evidenziato come tali minacce ed aggressioni ancora oggi non trovino il giusto inasprimento della pena.

Sulla situazione in provincia sono intervenuti i dirigenti dell’Asp, che hanno sottolineato come il fenomeno sia più marcato in alcune aree e meno in altre, proponendo l’esigenza di un rafforzamento dei presidi territoriali e delle guardie mediche.

A conclusione della riunione, Fichera, che parlava per il Prefetto, ha manifestato l’intenzione di dar vita ad un protocollo d’intesa tra aziende ospedaliere, istituzioni locali e forze sociali, per l’incremento delle iniziative volte a garantire la sicurezza.

Ringraziamo il Prefetto che, tramite il vice capo di gabinetto, ha accolto il nostro grido di allarme per quella che è diventata una vera e propria emergenza nella nostra area metropolitana – afferma Musumeci a margine del vertice –. Come Ugl, auspicando presto che questo tavolo diventi uno strumento di confronto permanente, continueremo questa battaglia finchè non verrà assicurata la tutela dell’incolumità di tutto il personale medico e non, ma anche degli utenti perché gli ospedali devono essere un presidio di salvaguardia della vita e di legalità, non un luogo di sopraffazione e malaffare“.