Chiede un intervento della municipale, per la sicurezza dei suoi nipotini. “Una richiesta stravagante!”

Chiede un intervento della municipale, per la sicurezza dei suoi nipotini. “Una richiesta stravagante!”

SIRACUSA – Un episodio dalle sfumature drammatiche, nella città di Siracusa, dove ad essere i protagonisti sono un centralinista della Polizia Municipale di Siracusa e Francesco Briggiotta, che ci ha voluto raccontare quello che è accaduto.

Francesco vive in una palazzina, abitata da tre famiglie, tra cui sono presenti i due nipoti gemelli di Francesco, portatori di handicap. “Lasciamo sempre le macchine dentro casa per non recare disturbo a nessuno del vicinato, visto che abbiamo 6 macchine. Purtroppo, i miei due nipotini gemelli hanno degli handicap e tra l’altro uno dei due a volte ha degli attacchi epilettici e bisogna correre in ospedale. Ma grazie a Dio, ad oggi, siamo sempre arrivati in tempo” ci spiega Francesco.

Famiglia organizzata per soccorrere i due bambini, quando ne hanno bisogno. Continua poi Francesco: “Nella giornata del 27 giugno, torno a casa dal lavoro, intorno alle 17, e c’era una macchina davanti al cancello ed ho pensato fosse di qualcuno a casa di mia sorella, ma, verso le ore 19, abbiamo capito che questa macchina non era di nessuno, nemmeno nel vicinato, e a questo punto ho chiamato la polizia municipale“.

Ma l’appello alla polizia municipale non è stato accolto. “L’egregio signore che ha risposto – continua – dopo che gli ho esposto il problema, mi ha chiesto se pagassi il passo carrabile, perché solo in caso di passo carrabile sarebbero intervenuti. A tal punto, mi son rivolto alla Polizia, che mi ha ripassato di nuovo la municipale“.

A rispondere al telefono è sempre l’agente della municipale di prima, che ascoltando bene le parole di Francesco, che per la terza volta ha esposto la necessità di tenere libero il passaggio per il soccorso dei due nipoti, stavolta chiede a Francesco di richiamare tra 5 minuti. E dopo 5 minuti, Francesco richiama e risponde il medesimo agente: “Alla quarta chiamata, che mi risponde sempre lui, mi mette in attesa per parlare con il capo servizio; solo che ha dimenticato la chiamata aperta ed ho potuto ascoltare tutto“.

Esattamente – continua a raccontare Francesco – l’agente in questione mi ha presentato al suo collega, dicendo del problema della macchina, che ostruisce il passaggio della palazzina in cui abito, che teniamo libero sempre in caso di emergenza per i miei due nipotini, portatori di handicap”. Sembrerebbe tutto normale ma, come ci ha raccontato Francesco, non è normale per niente quello che sente dire al telefono: “Sempre l’agente aggiunge infine «mi sembra una richiesta stravagante!»“.

A questo punto, a Francesco non rimane che intervenire dal telefono, da cui ha ascoltato bene le parole dell’agente, ed ora esige delle spiegazioni per tali parole. Ma la spiegazione non viene data, perché la linea, improvvisamente, cade.

Ma Francesco esige che tali parole vengano spiegate e allora decide di richiamare. “Gli ribadisco il concetto appena espresso e gli faccio notare che mi aveva anche chiuso il telefono in faccia; e lui nel frattempo, era in panico totale“. Continua sempre Francesco: “A quel punto, gli ho chiesto le sue generalità, perché un tale comportamento non è normale. Ma il suddetto agente ha trovato la scusa di non poter stare con me al telefono, perché il suo ruolo è quello di centralinista; ma gli ho fatto capire che dovrà rispondere delle sue parole“.

Conclude poi Francesco, stranito e anche arrabbiato per la “non-risposta” che ha ricevuto: “Me ne sono fregato della macchina e di tutto il resto, credo che un centralinista dovrebbe per lo meno capire che chi chiama dall’altro lato ha una necessità e non dovrebbe parlare fuori luogo. Andrò, pertanto, a parlare con un responsabile, per segnalare questo caso anomalo, che avrebbe potuto avere ripercussioni sulla salute dei due bambini“.