Vittoria, Donne a Sud: “Denunciate le violenze per fermare il massacro”

Vittoria, Donne a Sud: “Denunciate le violenze per fermare il massacro”

VITTORIA – I recenti episodi di cronaca raccontano un incremento delle violenze sulle donne. Anche in provincia di Ragusa l’allarme sociale è notevolmente aumentato e a farne le spese sono fidanzate, mogli e ragazze che non riescono a difendersi. L’associazione vittoriese “Donne a Sud” è impegnata nella battaglia al fianco delle vittime di violenze e ha attivato uno sportello di ascolto grazie al quale le donne possono trovare assistenza legale e psicologica in modo assolutamente gratuito.

In una nota l’associazione ha duramente stigmatizzato i recenti episodi: “Genitori che ammazzano le figlie, uomini che accostano la loro auto e tentano di violentare una giovane donna, mariti che mandano all’ospedale la compagna scelta per la vita, fidanzati che vietano alla loro dolce metà di uscire con le amiche o di indossare una minigonna. Dai casi più gravi ed eclatanti a quelli, purtroppo, di ordinaria amministrazione e che non fanno notizia, ma che potrebbero essere spia di un malessere destinato a peggiorare. È lungo l’elenco dei soprusi ai danni delle donne. Chi pensava che la nostra provincia ne fosse esente si sbaglia di grosso e gli episodi degli ultimi giorni lo dimostrano”.

L’omicidio avvenuto a Comiso, le violenze che avvengono nelle campagne del Ragusano, il tentato stupro avvenuto proprio a Vittoria la scorsa settimana sono episodi che fanno indignare.

“Noi di Donne a Sud di storie di violenza ne conosciamo tante e sappiamo bene che la realtà non è una favola, anche se ci sono molti lupi cattivi – prosegue la nota -. Spesso la violenza esplode all’improvviso, ma altrettanto spesso arriva all’apice di un processo che, anche se sembra impossibile da credere, si può fermare. Quello che sembra ancora più impossibile, ma non lo è, è che chi può fermarla sono le donne stesse. Non da sole, è ovvio. Con noi, con le forze dell’ordine, con i medici e gli operatori degli ospedali che le ricuciono dopo che i compagni le hanno prese a pugni come sacchi della boxe o squartate come peluches”.

“Vogliate perdonarci la durezza delle espressioni – conclude l’associazione – ma sbagliate se pensate che siano eccessive. Non rendono neanche minimamente l’idea del dolore e della sofferenza che troviamo nei volti delle poche coraggiose che ci chiedono aiuto”.

L’invito che lancia Donne a Sud è chiarissimo: “Denunciate, sempre e comunque. Anche se sembra inutile, anche se tutto sembra contro di voi. Noi non lo saremo mai. Siamo dalla parte delle donne, sempre”.