Chat e “vita da internauti”: risorse, rischi e prevenzione

Chat e “vita da internauti”: risorse, rischi e prevenzione

CATANIA – Torniamo a occuparci di un argomento molto attuale che riveste una particolare importanza nei tempi moderni per i suoi aspetti sia positivi che negativi, quello della chat e dell’importanza di internet. Sulla bocca di tante persone soprattutto negli ultimi dieci anni per le tante storie non sempre a lieto fine finite sui giornali e sulle televisioni, ma anche per i tanti aspetti positivi, anche se con contenuti e argomentazioni diverse vista l’incessante evoluzione a cui va incontro, il fenomeno continua ancora oggi a stimolare attorno a sè un vero e proprio dibattito.

Tra le caratteristiche fondamentali di questa tipologia di comunicazione tre meritano un posto di grande rilievo. La prima è l’impatto che c’è nel passaggio dalla conoscenza virtuale a quella reale, soprattutto nei casi in cui molti di noi, sia uomini che donne, utilizzano la chat per conoscere una persona del sesso opposto quasi sempre con la speranza che con lei nasca una relazione amorosa. La seconda è l’illusione che spesso si viene a creare rispetto alla vita reale, specie quando quello che vediamo in un profilo social rappresenta perfettamente ciò che noi desideriamo nella realtà, ma molto spesso si rivela essere un profilo falso o fake. Infine la terza corrisponde a un vero e proprio interrogativo che negli ultimi anni diverse persone si stanno ponendo, ovvero se le relazioni sociali telematiche e in generale la “vita da internauti” stanno sostituendo del tutto quelle reali.
Carmelo Florio

Dopo aver sentito i pareri e le opinioni di alcuni giovani in merito all’argomento, adesso abbiamo passato la parola al dottor Carmelo Florio, direttore del Dsm (Dipartimento Salute Mentale) Distretto Catania 2 che ci ha fornito dei dati davvero significativi. “Oltre il 90 % degli adolescenti sono utenti di internet e il 98 % di queste persone hanno dichiarato di avere un profilo sui social network. Questi dati sono emblematici dell’utilizzo che si fa delle nuove tecnologie che per le nuove generazioni rappresentano un nuovo mezzo di comunicazione per tenersi in contatto. Naturalmente queste tecnologie offrono grandi opportunità e non vanno assolutamente demonizzate, specie quando si tratta di comunicazione razionale”.

Riguardo però ai rischi e ai pericoli che spesso si possono correre e che spesso portano a situazioni spiacevoli, come il cyberbullismo, e alle situazioni illusorie che spesso si vengono a creare davanti ai nostri occhi, il punto focale sta in una componente ben specifica: “Un uso distorto oppure improprio di questo strumento – continua Florio – può provocare danni e addirittura diventare oggetto di azioni criminogene, come il cyberbullismo, che spesso è provocato dalla voglia di trasgredire le regole, o il Blu Whale, fenomeni sui quali la polizia postale e le procure attualmente stanno lavorando, o la internet addiction, la dipendenza da internet. Tutto ciò può rappresentare benissimo un elemento per entrare in relazione, però l’uso distorto può rappresentare un forte rischio soprattutto per i soggetti vulnerabili. Per prevenire questo bisogna capire sempre il bisogno, ossia il motivo per cui quella persona sceglie di entrare nel cosiddetto cyberspazio e la maggior parte delle persone fanno ciò perché si tratta di un contesto in cui non esiste più limite di spazio o di tempo, dove tutto è possibile e dove si può immaginare che l’interlocutore corrisponda ai nostri bisogni. L’esempio più frequente è quando si trova un profilo di una persona del sesso opposto, di bell’aspetto e che nelle conversazioni in chat ci fa complimenti ed elogi, mentre nella realtà spesso quello stesso tipo di persone che appare su quel profilo non calcolerebbe proprio. Così noi ci troviamo in una realtà dove tutto è a portata di mano, ma che disperde e non delimita. La mancanza di un uso adeguato di questi mezzi spesso nasconde le grandi potenzialità che hanno”.

Riguardo allo scarto tra vita reale e vita virtuale “sembra paradossale – puntualizza Florio – ma la realtà virtuale maschera quella che è una separazione tra due corpi con l’aspetto di un’unione tra loro. Io in quel momento soddisfo il bisogno di un contatto con un’altra persona che in realtà si può prendere gioco di me. In rete si soddisfa immediatamente il bisogno di non sentirsi soli, e questo porta anche a un controllo delle proprie emozioni, ma al contempo ciò fa sentire svincolati da norme e da regole presenti nella vita reale e assenti in quella virtuale. Il rischio che i rapporti telematici sostituiscano definitivamente quelli dal vivo è attualmente molto forte e abbiamo sempre più allarmi in tal senso che necessitano di interventi tecnici e sanitari. Mi viene da pensare a quando i bambini giocano per ore e ore con i videogiochi degli I-Pad e questo, lo dice la ricerca scientifica, provoca parecchi danni al loro cervello”.

Infine riguardo all’impatto che c’è nel passaggio dalla relazione virtuale a quella reale “nell’incontro dal vivo – conclude il dott. Florio – ci sono molti più dubbi rispetto a quello virtuale. La relazione vera e autentica è fatta da una trama molto più complessa e articolata, in quanto c’è la visione del rapporto tra due corpi. Il passaggio al contatto reale può indurci a forti delusioni e il segreto è essere sempre preparati all’eventualità ed essere molto prudenti”.