“Personale insufficiente. Ci rimettiamo 1 milione di euro l’anno”: infuriano i dipendenti del Consorzio di Bonifica

“Personale insufficiente. Ci rimettiamo 1 milione di euro l’anno”: infuriano i dipendenti del Consorzio di Bonifica

CATANIA – Dopo la presentazione di ieri del Sifus, il Sindacato dei forestali uniti per la stabilizzazione, prosegue oggi la protesta dei lavoratori di fronte al Consorzio di Bonifica 9 in via Centuripe. La contestazione, una delle numerose in questi anni, va avanti da oltre venti giorni. Gli operai dell’ente, stagionali e non, chiedono un aumento delle ore di lavoro e del personale che si trova sotto pianta organica da diversi anni.  

A introdurre le cause della protesta è Ernesto Abate, segretario regionale del Sifus: “Il numero di dipendenti non è sufficiente: rispetto a 279 persone che dovrebbero essere a tempo indeterminato, ce ne sono solo 120 con questo tipo di contratto. Il resto sono stagionali: questo vuol dire che tutti i lavori che vengono eseguiti ogni anno in via ordinaria e straordinaria non sono sufficienti a garantire la funzionalità dell’ente”.

Una situazione che rappresenta un danno per la collettività, con utenti insoddisfatti e lavoratori lasciati a casa: “La protesta nasce perché ogni anno ci costringono a lavorare per un tempo molto limitato: alcuni sono impegnati per 51 giornate, altri, appartenenti ad altre categorie, 151 giornate. Questo fa si che si creino contenziosi per cui il consorzio risarcisce gli utenti per danni creati per allagamenti e per altre motivazioni circa di un milione di euro l’anno”.

Protesta consorzio bonifica

Mancanza di lavoratori che, come ha sottolineato anche il segretario generale della Sifus, Maurizio Grosso, si riflette non solo in un servizio peggiore ai cittadini, con numerose aziende nella piana di Catania che potrebbero avere problemi nell’approvvigionamento dell’acqua, ma anche a un aumento dei costi: “A fronte delle spese – continua ancora Abate  non riusciamo a trovare le somme necessarie a incrementare le giornate di lavoro per il personale stagionale e non si riesce neanche a trovare il sistema per metterlo a tempo indeterminato.”

Inoltre, pur garantendo il contratto a tutti gli attuali dipendenti, il numero di impiegati non basterebbe a garantire il servizio in modo adeguato: “Anche nel caso in cui gli venisse cambiato il contratto, non basterebbe a riempire la pianta organica. Allo stato attuale rimarrebbero circa 20 posti vuoti, che ogni anno aumenterebbero di circa 4/5 unità. Questo significa che noi abbiamo bisogno fin da subito di avere a disposizione tutti i lavoratori che già fanno in qualche modo parte dell’organico. Continueremo a lottare per difendere la categoria“.