Un altro anno di scuola è passato: tutti gli imminenti cambiamenti

Un altro anno di scuola è passato: tutti gli imminenti cambiamenti

CATANIA – Un altro anno di scuola è prossimo alla conclusione. Oggi è il 5 giugno e sarà questa la settimana conclusiva per pressoché tutte le scuole d’Italia.

Eccezion fatta, ovviamente, per i maturandi, che a partire dal 21 giugno, data nazionale della prima prova, dovranno svolgere i fatidici esami.

Esami, appunto. È da qui che partiamo perché è proprio su questo fronte che ci sono stati i più grandi cambiamenti. Il nuovo governo Gentiloni, nominato dopo le dimissioni di Renzi in seguito al risultato del referendum del 4 dicembre, è stato accusato di essere un governo fotocopia, cioè di avere gli stessi identici ministri di quello precedente. Fra i pochi cambiamenti al vertice però abbiamo avuto proprio quello che interessa a noi oggi, il Ministro dell’istruzione, dell’Università, e della Ricerca. Addio a Stefania Giannini, al suo posto Valeria Fedeli.

Polemiche, tante, sulla sua presunta laurea in scienze sociali mai conseguita, ma riportata nel curriculum, e sul suo diploma, che fece pronunciare ad Adinolfi delle parole che molti studenti ancora ricorderanno: “La Fedeli non ha fatto mai manco la maturità, ma solo i tre anni per fare la maestra. Poi diplomino da assistente sociale, privato. Questo è il nuovo ministro della Pubblica Istruzione che si dichiarava ‘laureata in Scienze Sociali’. Spero che studenti e docenti a ogni incontro la sotterrino di pernacchie“. 

Mettiamo da parte le polemiche, che vi riportiamo per fedele dovere di cronaca, e passiamo ai fatti.

Ministro nuovo, esame nuovo.

Ebbene si, dal 2019, e non dal 2018 come si era inizialmente pensato, il fatidico esame di maturità sarà completamente stravolto.

Addio terza prova, la più temuta dagli studenti, si svolgeranno solo due scritti (valutati in 20esimi e non più in 15esimi) e poi la temutissima prova orale. Prova orale che però sarà ben diversa dalle precedenti, infatti “accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza”. In altri termini il colloquio darà tanta, a dire di alcuni troppa, importanza all’alternanza scuola lavoro, che diventerà requisito fondamentale per essere ammessi.

Cambiano anche i criteri di ammissioni: dalla fatidica sufficienza in tutte le materie si passa alla media complessiva del 6 (quindi con l’aiuto della condotta a far alzare la media) ma si dovrà necessariamente partecipare alle prove Invalsi, che si svolgeranno durante il corso del quinto anno (e non in sostituzione della terza prova, come si era vociferato all’inizio) ma che non influiranno sulla media; i risultati saranno semplicemente riportati in allegato al diploma. 

Cambia anche la “composizione del voto”. Attualmente si hanno 25 crediti, calcolati in base a quanto fatto nel corso del triennio (cioè degli ultimi tre anni), più 45 punti dati dalle tre prove (15 a testa) più 30 ottenuti dall’orale per un totale di 100. Dal 2019 avremo: 40 crediti (quindi maggior importanza al percorso dello studente nel corso dei tre anni) 40 punti dai due scritti (20 ciascuno) e altri 20 dall’esame orale

Sottolineiamo però che ancora nulla è ufficiale perché le riforme dovranno passare al vaglio delle commissioni parlamentari e pertanto potrebbero essere ulteriormente modificate.

Le novità però non finiscono qui. Come riportato da Orizzonte Scuola infatti ci sono novità anche per la costituzione delle graduatorie di II e III fascia per il triennio 17/20. 

La data ultima per la presentazione della domanda e per il conseguimento del titoli di accesso è il 24 giugno e i modelli di domanda saranno i seguenti: 

Modello A1 per abilitati che devono inserirsi per la prima volta o rinnovare iscrizione in II fascia

Modello A2 per docenti non abilitati che si inseriscono per la prima volta o aggiornano la III fascia

Modello A2bis per docenti già inseriti nel 2014/17 in III fascia ma che chiedono nuove classi di concorso per il triennio 2017/20.

In attesa di altri eventuali stravolgimenti, anche quest’anno scolastico volge al termine e, tirando le somme, a voi cosa ne è parso?