Pasqua in Sicilia, tra folklore e liturgia registrato boom di prenotazioni

Pasqua in Sicilia, tra folklore e liturgia registrato boom di prenotazioni

PALERMO – L’Osservatorio turistico regionale ha registrato per la Sicilia un vero e proprio boom di visite turistiche per la Settimana di Pasqua.

La nostra regione, in particolare, sta puntando molto sul settore religioso che si è dimostrato quello che attira di più: ogni città, infatti, partecipa con propri riti di antichissime tradizioni, realizzando particolari celebrazioni con scenografie emozionanti e fantastici costumi in memoria delle antichissime confraternite, in una commistione di folklore e liturgia sacra.

Nelle graduatorie delle mete siciliane preferite dai turisti stranieri ci sono anche Palermo e Catania che occupano rispettivamente il quinto e sesto posto nella classifica delle città d’arte italiane più visitate in questo periodo.

Più precisamente, si è registrato un incremento del 300% di turisti provenienti in modo particolare dal Belgio, dal Portogallo e dal Nord Europa, grazie soprattutto a nuovi voli diretti che collegano in breve tempo questi paesi con i principali aeroporti siciliani.

Proprio i siciliani rimarranno invece per la maggior parte nella loro terra, spostandosi in luoghi non troppo lontani e prediligendo – meteo permettendo – sia le località di montagna (come agriturismi e strutture immerse nel verde e a contatto con gli animali, dove le prenotazioni rispetto al 2016 sono aumentate del 30%), sia i siti balneari più gettonati e frequentati anche in primavera (come Taormina, Giardini Naxos, Favignana e Noto).

Il menu di Pasqua prevede, quasi obbligatoriamente, piatti tipici siciliani a base di carne fatti in casa, accompagnati dai tradizionali dolci pasquali che comprendono: le intramontabili uova di cioccolato, la colomba, e la classica “cuddura cull’ovu” catanese, cioè un dolce di pasta reale che racchiude al suo interno un uovo sodo, divenuto nel cristianesimo il simbolo della resurrezione e della speranza.