Diffida per il Comune di Catania, Regione sollecita redazione di un nuovo Prg

Diffida per il Comune di Catania, Regione sollecita redazione di un nuovo Prg

CATANIA – A parlare stavolta è il vice presidente vicario del Consiglio comunale di Catania, Sebastiano Arcidiacono, che analizza la diffida della Regione nei confronti del Comune di Catania, sollecitando la giunta a dotarsi di un nuovo piano urbanistico comunale.

L’arroganza della giunta Bianco in materia di pianificazione urbanistica, dolosamente inadempiente nella redazione del PRG per colpa del sindaco e dell’assessore al ramo, sfocia nell’autolesionismo tanto da correre il rischio di farsi espropriare della propria autonomia decisoria. La diffida della Regione Siciliana è arrivata lo scorso 7 aprile e prima ancora un sollecito risulta datato 2 marzo (di cui mai è stata data notizia), richiama l’obbligo del Comune di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico, che peraltro la precedente amministrazione aveva già praticamente esitato. Una messa in mora che certifica quattro anni di  colpevoli ritardi, chiacchiere inutili e fasulle interpretazioni“.

Continua Arcidiacono: “Già nel luglio 2016, dopo numerose sollecitazioni, insieme ai colleghi Gelsomino, Notarbartolo, Anastasi, Messina, Musumeci, Saverino e Sgroi, con la partecipazione degli Ordini professionali, associazioni civiche, ambientaliste e dei consumatori, sindacati ed associazioni professionali, abbiamo aperto il dibattito con un forum cittadino in Aula consiliare, proprio per evidenziare la necessità di dotarsi di un PRG che puntasse su rigenerazione urbana, recupero del suolo e rispondesse ai bisogni di una città antisismica“.

Per ultimo – conclude – nello scorso mese di dicembre su mia precisa richiesta di accesso agli atti sull’attività svolta in materia di pianificazione urbanistica, l’amministrazione colpevolmente ha evocato improbabili quanto inutili tavoli tecnici dimostrando, nei fatti, di essere contro lo sviluppo armonico della città, forse preferendo proseguire nell’adozione di varianti utili agli interessi di pochi anziché un piano urbanistico che rispondesse agli interessi generali. A fronte degli appelli che in tanti abbiamo vanamente rivolto al Sindaco Bianco e al suo Assessore all’Urbanistica, questi sono rimasti arroccati in posizioni di chiusura nell’obbligo di varare il PRG coprendole con una vergognosa sequela di bugie e omissioni“.