Politica siciliana nel caos: cancellata Riscossione Sicilia, Crocetta traballa

Politica siciliana nel caos: cancellata Riscossione Sicilia, Crocetta traballa

PALERMO – Una notizia che era nell’aria e che scatena l’inferno dentro le aule dell’Ars: nella nottata di oggi, infatti, è stata approvata la manovra finanziaria che prevede anche la cancellazione di Riscossione Sicilia, organo che riscuote le imposte in Sicilia e che è controllato dalla Regione. 

Marco Falcone firma l’emendamento, che viene approvato e l’agenzia presieduta da Antonino Fiumefreddo viene cassata. Ma non solo questo: un colpo duro è stato dato a tutto il governo Crocetta con la cancellazione dell’Aran e della mancata fusione tra Cas e Anas. In merito a quest’ultima decisione da parte della Cassazione, vengono quindi fermati i pedaggi sulle autostrade siciliane.

Per Fiumefreddo, la cancellazione di Riscossione Sicilia è “un atto di prepotenza minacciato, pianificato e violentemente consumato”. Una manovra che quindi avrebbe salvaguardato gli “inquilini” dell’Ars, come li definisce il presidente dell’azienda regionale.

A passare è invece il fondo per la disabilità. Commenta la manovra approvata nelle ore piccole della notte l’on. Vincenzo Vinciullo, presidente al Bilancio e alla Programmazione dell’Ars: “Questa notte per assenza della maggioranza che sostiene questo Governo, sono stato costretto a votare la legge di stabilità. Ho dovuto votare, altrimenti i diversamente abili, le province, le imprese, gli sportellisti, i precari, i lavoratori dei consorzi di bonifica, sarebbero rimasti privi degli strumenti finanziari e amministrativi. Domani la manovra arriva in aula e speriamo che la maggioranza sia presente perché non è ammissibile nè sopportabile l’idea che chi è all’opposizione debba essere violentato dalla indifferenza della maggioranza”.

“Abbiamo cambiato questa impostazione prelevando quanto necessario da una rimodulazione di risorse interne a cominciare dall’Iva e ciò per evitare che non venisse mantenuto l’impegno che era stato assunto con i Siciliani, quello di ridurre dall’anno prossimo le tasse così come era stato stabilito con una legge Regionale – prosegue Vinciullo -. Sono stati stanziati oltre 122 milioni di euro per le ex Province, 3 milioni e 700mila euro per i precari, 6 milioni di euro agli sportellisti, un milione di euro per gli oratori, i consultori e il recupero degli organi delle Chiese, altri 3 milioni per l’esenzione del ticket sanitario, 1 milione e 700mila euro per l’IRSAP, 1 milione e 700mila euro per il CIAPI, oltre 11 milione per l’ESA, incrementate le risorse per i non vedenti, 459mila euro per l’INDA, 10 milioni per l’ERSU, 5 milioni e 700mila euro per i carabinieri”.

Tante dunque le novità e i soldi stanziati per varie associazioni ed enti di una certa importanza, al fine di essere più stabili e di evitare ulteriori diatribe. Certo, quelle tra Crocetta, Ardizzone e Fiumefreddo non passano inosservate, specie dopo la chiusura di Riscossione Sicilia. 

L’unica cosa certa, in tutto il polverone che acceca la vista a tutti i componenti del governo siciliano, è che la maggioranza dell’Ars è in frantumi, un organo importantissimo come Riscossione Sicilia è stato cancellato e usato come “strumento di polemica” e adesso Crocetta è alle strette con decisioni che probabilmente si aspettava arrivassero, ma non tutte insieme. Non tutte lo stesso giorno.