Extrasistoli: quando c’è da preoccuparsi

Extrasistoli: quando c’è da preoccuparsi

Ho 35 anni e da qualche settimana avverto come se il cuore improvvisamente si fermasse. Il mio medico di famiglia mi ha visitato e mi ha fatto diagnosi di extrasistoli; mi ha quindi prescritto una visita cardiologica con elettrocardiogramma e mi ha intanto tranquillizzato. Io però sono molto preoccupato. (s.a.)

Il suo medico di famiglia ha certamente ragione. Si tratta sicuramente di extrasistoli. L’extrasistole è un’aritmia del cuore caratterizzata da impulsi di contrazione cardiaca (sistoli) anormali, aventi una o entrambe le seguenti caratteristiche: comparsa prematura rispetto allo stimo normale ed origine ectopica cioè con una sede di origine dell’impulso diversa dal nodo seno atriale. Le extrasistoli interferiscono con il ritmo sinusale, cioè il ritmo normale del cuore, o addirittura lo sostituiscono. Possono essere sporadiche (cioè isolate), a coppie, a salve (tre o più fenomeni). Quando le extrasistoli si inseriscono nel normale ritmo con una cadenza propria si parla di ritmo bigemino (alternanza tra un battito normale ed una extrasistole), trigemino (alternanza di un battito normale e due extrasistoli o due battiti normali ed una extrasistole) o quadrigemino (una extrasistole e tre battiti normali). In base alla sede di origine possono essere classificate in sinusali, atriali, giunzionali o atrioventricolari, ventricolari. Le extrasistoli sono le aritmie più frequenti. Se insorgono in un individuo sano non sono da considerarsi cardiopatie e i fattori determinanti sono abuso di tabacco, o di caffè, o di thè, o di alcool, ansia, stati di affaticamento, stimolazioni riflesse vagali o simpatiche (come da ernia iatale), gravidanza. Quando invece si presentano in un soggetto con cardiopatie bisogna prestare una particolare attenzione e vanno certamente trattate in ambito specialistico cardiologico. La maggior parte delle extrasistoli non vengono neanche avvertite sintomatologicamente dal paziente; a volte, come nel suo caso, si manifestano con una sensazione di battito mancante o più intenso o come una sensazione di frullio di ali nel torace. La diagnosi richiede sempre un elettrocardiogramma di base ed un elettrocardiogramma dinamico secondo Holter; può essere utile anche un ecocardiogramma. In genere nelle persone sane non è richiesta alcuna terapia farmacologica ma solo di moderare il consumo di tabacco, alcool e caffè e ridurre lo stress. Nei cardiopatici ovviamente l’approccio terapeutico è più complesso e prevede l’uso di farmaci particolari. A volte può essere necessario un intervento di ablazione a radiofrequenza trans-catetere che con una particolare tecnica va a distruggere la zona di miocardio da cui si genera l’extrasistole.

unnamed (1)