Fiumefreddo è malato e si dibatte con la sedia vuota. Vinciullo si è rivolto alla Procura

Fiumefreddo è malato e si dibatte con la sedia vuota. Vinciullo si è rivolto alla Procura

CATANIA – “Fiumefreddo è malato”. Franco Ballati è visibilmente contrariato. Il presidente dell’Auto Yachting Club non potrà assistere all’atteso confronto fra il presidente della commissione bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana Vincenzo Vinciullo e Antonio Fiumefreddo. L’amministratore unico di Riscossione Sicilia stamattina è rimasto accucciato sotto le coperte. Alla vigilia dell’incontro nel prestigioso club affacciato sul mare catanese del borgo di Ognina l’amministratore unico di Riscossione Sicilia è stato costretto a gettare la spugna.

Dopo avere avuto più volte la conferma della sua presenzaracconta Ballati – ieri pomeriggio Fiumefreddo mi fa telefonare dalla sua segretaria, che mi annuncia che l’avvocato non potrà partecipare perché malato. La segretaria era in evidente imbarazzo, perché le ho fatto notare della grave caduta di stile di Fiumefreddo, che non ha avuto la gentilezza di avvertirmi personalmente, ed anche perché non sapeva che tipo di malanno avesse esattamente. Così, dopo mezz’ora, sapete che fa Fiumefreddo? Mi invia una mail. Evita nuovamente la telefonata e scrive poche righe in cui afferma, testualmente, di essere stato colpito da sindrome influenzale che lo costringe a letto con 38.3 di febbre”. Eccola, la mail. E’ stata inviata alle 18,57 di ieri.

Mail Fiumefreddo

Ma il confronto si fa lo stesso. Un surreale confronto col posto al tavolo dei relatori che il padrone di casa ha voluto lo stesso riservare all’avvocato catanese: “Non è un dimenticanza. Ho voluto fare aggiungere la sedia per Fiumefreddo. Parlerete con lei, rivolgerete le domande, le vostre considerazioni, alla sedia, quelle che poi saranno postate sul nostro sito ed alle quali Fiumefreddo potrà rispondere. Mi auguro che non si tratti di malattia strategica. Noi oggi qui non avremmo voluto uno scontro, ma un approfondimento, un chiarimento di quel che sta accadendo in Sicilia, all’interno dell’amministrazione regionale”.

Esattamente Ballati fa riferimento a quanto avvenuto di recente a Palermo, quando durante la seduta della Commissione Bilancio dell’Ars Fiumefreddo ha accusato “una parte della politica, trasversale, che tutela interessi criminali e che ha fatto dell’esattoria una leva criminale. I nomi e cognomi, anche di quelli che fanno parte di questo Palazzo, li faccio alla magistratura”, scatenando un putiferio, l’indignazione dei deputati presenti per i modi ed i contenuti generici. Ma lo ha anticipato Vinciullo, che in quella seduta ha chiesto l’allontanamento di Fiumefreddo, scatenando la sua ira, e che allo Yachting Club si è presentanto puntualissimo.

Fiumefreddo ha detto che si sarebbe rivolto alla magistratura? Stia sereno. Io l’ho già fatto. Giovedì ho trasmesso alla Procura di Catania il verbale di quella seduta indefinibile, durante la quale è successo qualcosa di assolutamente inaccettabile. Avrei voluto parlarne col diretto interessato, ma non è qui. Sappia, però, che, proprio perché non abbiamo alcunché da nascondere, la Procura di Catania ha in mano già tutto. Ha il video, non quello che poi Fiumefreddo ha pubblicato con la musica de Il Padrino, ed i contenuti di quel che si è detto. Adesso sarà con la Procura che Fiumefreddo dovrà parlare. Dica pure chi sono i miei colleghi su cui indagare, quelli che secondo lui hanno cattive frequentazioni, spieghi il perché della musica di un celebre film sull’epopea di una famiglia di mafiosi associata alla seduta della Commissione Bilancio”.

Vincenzo Vinciullo

Vinciullo parla sereno. “Oggi avrei voluto chiedere a Fiumefreddo, fra le altre cose, perché ha preteso di essere ascoltato dalla Commissione accompagnato da altre quattro persone che non ne avevano il diritto, fra le quali Gaetano Romano, il dirigente della sede etnea di Riscossione Sicilia indagato per abuso d’ufficio nell’inchiesta della Procura di Catania. Avrebbe avuto senso la sua presenza se Fiumefreddo, per manifestare solidarietà coi suoi dipendenti, avesse portato con sé anche gli altri 8 indagati. Ma così s’è trattato soltanto di una sfida alla Procura di Catania e di una palese disparità di trattamento con gli altri rappresentanti di Riscossione Sicilia finiti sotto inchiesta”. “Ripeto – conclude Vinciullo, costretto al monologo – adesso sarà la Procura a dire la sua su quanto avvenuto durante la seduta in cui Fiumefreddo ha agito come raccontanto le cronache ed anche su chi ha fornito alla stampa informazioni strettamente private di Riscossione Sicilia, perché ho chiesto pure che si indaghi su chi ha rivelato l’elenco dei nomi con debiti presunti, commettendo una grave violazione per fare del marketing giornalistico. Eppoi, vorremmo finalmente sapere da Crocetta perché sono stati stanziati 130 milioni di euro per Riscossione Sicilia, una partecipata della Regione che, insieme col Consorzio Autrostrade, serve soltanto a sperperare il denaro dei siciliani e che ci aguriamo vengano presto assorbite dagli enti nazionali. Perché 130 milioni a Riscossione e non ai servizi per i disabili? Perché?

Alessandro Sofia