Politici incapaci, meriterebbero la galera…

Politici incapaci, meriterebbero la galera…

PALERMO – Ah…, se i Padri della Costituente avessero previsto nell’Ordinamento Costituzionale un articolo in più del seguente tenore: “Il Presidente, i ministri, i sottosegretari del Governo e parlamentari di una legislatura, nonché i Governatori della Regioni compresi gli assessori e i consiglieri regionali della medesima legislatura, allo scadere del proprio mandato, se non hanno conseguito risultati idonei, come previsti nel programma approvato dal Parlamento, sono passibili di condanna a pene detentive, pari al doppio della durata della legislatura, nonché alla pena pecuniaria di risarcimento allo Stato, pari al triplo di tutte le indennità percepite durante il periodo del quinquennio legislativo e riguardo alle appropriazioni di somme non dovute, pari al quintuplo del totale percepito”!

In Sicilia, a questo punto, di sicuro non ci saremmo. Chissà quanti Presidenti di Regione e deputati regionali ci avrebbero pensato più volte di intraprendere un lavoro del genere, in cambio di bivaccare a Palermo e aspettare l’occasione solo per arraffare le prebende e arrivare ad una pensione in formato “Speedy Gonzales”.

Immaginiamo un Prodi, con i danni che ha causato con la valuta della lira nell’euro favorendo la Germania e di cui ancora oggi si vedono i risultati; un Berlusconi che con il suo ministro delle Finanze ci portò al gravissimo innalzamento dello spread al 700 per cento; di un D’Alema, quando con la Devolution, consegnò la Sanità alle Regioni e lo scempio che queste ultime ne fecero, ponendo e lasciando in crisi un servizio pubblico così delicato e importante per la salute dei cittadini.

E per arrivare ai giorni nostri nell’Isola, con un presidente della Regione che “assìcuta mafiusi e non” dappertutto, però non curandosi, minimamente, di pensare a governare la Regione in tutti i suoi aspetti, e non parliamo di rifiuti, ma almeno cercare di rimettere in sesto una regione in coma profondo.

E poi, come dice il rapporto “Agromafie”, che c’è di male se, di riflesso, i siciliani devono andare a pranzo con la carne dei “Casalesi”, con la frutta, la verdura e gli ortaggi dei mafiosi, e poi, persino essere accompagnati, mano nella mano, a buttare i rifiuti con i prestanome dei mafiosi. Non sarebbe stato meglio andare a cena al “cooking show” con Maria Grazia Cucinotta?

Giuseppe Firrincieli