Catania, Lo Monaco: “Non molliamo, mille problemi ma siamo vivi. Squadra in crisi d’identità”

Catania, Lo Monaco: “Non molliamo, mille problemi ma siamo vivi. Squadra in crisi d’identità”

CATANIA – Lunga conferenza stampa di Pietro Lo Monaco a Torre del Grifo Village. L’Amministratore Delegato rossoazzurro si sofferma, inizialmente, sulle dimissioni rassegnate da Mario Petrone. “Ennesima tegola le dimissioni di Petrone. Già all’indomani di Catania-Melfi l’allenatore aveva manifestato la sua volontà. Dopo diversi colloqui in cui abbiamo anche tentato di farlo recedere da questa decisione, lui è stato irremovibile optando per lasciare la guida tecnica rinunciando al contratto in essere. La cosa ci ha lasciato un pò perplessi. Petrone si è sentito molto toccato dalla sconfitta con il Melfi, questo ci ha comunicato e ne abbiamo preso atto. Abbiamo nominato come responsabile della guida tecnica Giovanni Pulvirenti, da sempre allenatore nel settore giovanile rossoazzurro. Non farà mancare il suo apporto. Fino a domenica andiamo avanti con Pulvirenti, valuteremo un’eventuale riconferma. Gode della fiducia della società. E’ un tecnico che possiede concetti di buon livello. Ho compreso l’aspetto morale ma non mi aspettavo la decisione di Petrone, perchè così si può essere incuranti delle conseguenze”.

Lo Monaco torna sul clamoroso tonfo casalingo con il Melfi e ribadisce che l’obiettivo è il raggiungimento dei Play Off. “Nei giorni che hanno preceduto Catania-Melfi, durante la preparazione della partita dopo il successo di Messina ho avvertito che la squadra avrebbe fatto una prestazione di merda al ‘Massimino’. Il risultato di domenica, sconcertante e caratterizzato da una sconfitta contro un avversario reduce da 11 ko di fila, con tutto il rispetto per il Melfi, rimarrà per sempre nella storia della Catania ed è figlio di un momento negativo. Anche squadre come Matera e Juve Stabia lo attraversano. Nel calcio fanno male questi momenti, avviliscono ma succedono. Noi abbiamo collezionato pochi punti con le piccole squadre, ma il bottino raccolto sul campo è pur sempre di 46 punti. Tutt’altro che da buttare. Sentiamo sulla pelle la crisi. Mi auguro che la squadra abbia una reazione a Lecce, adesso ci attende un calendario molto impegnativo. Oggi siamo in zona Play Off ed a -2 dal sesto posto, lotteremo fino all’ultima giornata. C’è solo da mangiarsi le mani per i punti persi causa mancanza di cattiveria sportiva”.

Troppe chiacchiere sui social secondo il dirigente di Torre Annunziata, pronto a difendere in tutti i modi il giocattolo Catania. “Gli sciacalli e gli organi politici, i ‘paladini’ non tocchino il Catania. Oggi il modo di comunicare è cambiato con i social network, dove chi scrive pensa di avere l’immunità. Spesso vengono fuori chiacchiere inutili. Questa società sotto la mia gestione è sempre stata al di sopra di ogni sospetto, un club modello. Qualcuno si è già beccato una denuncia penale da parte del Calcio Catania e mia. Le parolacce su facebook, le illazioni, poi, fanno sentire uomini determinate persone. Stiamo denunciando un certo Ricca che pensa di essere immune. Gli avvocati sono già attrezzati. Ora qualcuno controllerà ciò che viene scritto via social. Ci sono famiglie e 200 persone che lavorano in quest’azienda seria, la quale rappresenta un patrimonio per la città. In Serie A il Catania non aveva alcun debito, poi siamo passati attraverso mille disavventure e tutte le componenti, con percentuali differenti, hanno sbagliato perchè i disastri hanno origine da numerosi problemi”.

Piccolo riferimento alla gestione di Pablo Cosentino ed alla vicenda relativa a ‘I Treni del Gol’. “Cosentino non ha mai condotto una società calcistica, eppure da procuratore è diventato Amministratore Delegato. E’ una stortura. L’85% delle risorse che arrivano nel calcio vanno ai procuratori ed ai calciatori. Sono soldi conseguentemente portati via dal sistema, al contrario di quanto accade in Germania ad esempio. Il Catania è stato protagonista dei “Treni del Gol” ed ha pagato. E’ stata l’unica società ad avere pagato, com’è possibile? Solo un conducente di questi ‘Treni’? Paghiamo gli errori commessi con la Lega Pro e stiamo tentando di saldare tutte le conseguenze negative attraverso un risanamento difficile e pesante. Grazie a Dio ci difendiamo giornalmente, lottiamo per mantenere la matricola e portare avanti un discorso tecnico tra mille problemi. Il vero miracolo sarà avere completamente sistemato la situazione debitoria”.

Per la Procura della Figc è un fatto grave che il Catania abbia osservato un minuto di raccoglimento nel rispetto della memoria del tifoso Ciccio Famoso. Lo Monaco dice la sua a riguardo. “La Questura ha segnalato il niente alla Procura, noi abbiamo chiesto l’autorizzazione alla Lega Pro per mantenere vivo il ricordo di Ciccio Famoso. Dove sta l’illegalità? Essere tifosi è una cosa da denigrare? I tifosi sono il sale del calcio! Famoso ha speso 50 anni della propria vita per il Catania, mi sembra normalissimo averne rispettato la memoria. Tutti devono stare alla larga del Catania”. 

Non esiste rilancio senza risanamento finanziario. Lo Monaco ribadisce il concetto. “Abbiamo tutta una serie d’incombenze da risolvere, vecchie vertenze verso calciatori e procuratori ma anche società in campo internazionale, debiti pesanti nei confronti di Wisla Cracovia, Saint-Etienne, Racing Avellaneda, Boca Juniors e Sporting Lisbona. Per la maggior parte questi debiti sono stati transati e derivano dal post 2012. Queste transazioni sono figlie della credibilità. Abbiamo bisogno di un risanamento finanziario per rendere il Catania un club solvibile e rilanciarlo. A giugno il Catania si è iscritto grazie all’intervento di un privato, ora stiamo cercando di andare avanti. Abbiamo abbassato notevolmente il monte ingaggi rispetto alla scorsa stagione, adesso necessitiamo di una sterzata. Sterzata che in campionato purtroppo non è ancora arrivata. La situazione debitoria non ha avuto alcuna influenza nei confronti della squadra e non abbiamo ricevuto punti di penalizzazione in questo senso, abbiamo sempre pagato gli stipendi regolarmente e rispettato le scadenze. Oggi il Catania, come società, non è da Lega Pro. I giocatori qui trovano un ambiente da Serie A, non gli manca nulla”.

Momento delicato ma nessuna preoccupazione. C’è crisi d’identità nella squadra e Lo Monaco si aspetta una reazione a Lecce. “Io mi occupo dei problemi, non me ne preoccupo. Non posso dire con certezza se il Catania centrerà i Play Off. Noi lotteremo fino all’ultima giornata per raggiungerli, non lasceremo nulla d’intentato. Pochi leader nel gruppo? Abbiamo dei grandi professionisti, gente come Biagianti e Marchese con i colori rossoazzurri cuciti sul petto. Per fare bene in Lega Pro serve una squadra adatta alla categoria. In estate abbiamo allestito un gruppo secondo le caratteristiche del tecnico precedente, costruendo una squadra che spesso si difendesse bassa mantenendo un certo ordine. Il Catania i suoi punti li aveva fatti bene o male, poi è cambiato improvvisamente il modo di fare le cose con Petrone praticando un calcio offensivo. Questo ha causato un senso di smarrimento nei calciatori e contro il Melfi non abbiamo lottato. Secondo me il Catania ha avuto una crisi d’identità. Serviva tempo con Petrone, ecco perchè non mi aspettavo le sue dimissioni. Io sono sempre stato contrario al cambio di allenatori. Rigoli avrebbe proseguito in panchina se non fosse accaduto l’episodio di Agrigento. Quella gara però ha significato anche un crollo nervoso, era logico tutelare la squadra e lo stesso allenatore. Ora dobbiamo trovare la chiave di volta affinchè tutti si sentano responsabilizzati. I giocatori tengono troppo al bene del Catania. A Lecce mi aspetto una reazione dalla squadra, soprattutto nervosa. Sarà una cartina di tornasole ideale per il tipo di momento attraversato”.

Il Catania è in difficoltà ma non molla di un centimetro. “La condizione fisica generale non è brillante.  La condizione atletica va di pari passo con quella nervosa. Però siamo vivi e combatteremo fino alla fine. Basta che scocchino delle scintille per risalire la china, se c’è la squadra verrà fuori. Non molla nessuno”.