In 2000 con la Confap a Palermo per difendere la formazione professionale

PALERMO – E’ in corso la manifestazioni Confap Sicilia in difesa dei diritti degli allievi e degli operatori dei percorsi formativi. Oltre 2000 in Piazza Indipendenza, di fronte la sede della presidenza della Regione Siciliana.

Presenti i Responsabili degli Enti associati e il presidente della Confap P. Lucente, una rappresentanza degli operatori degli Enti aderenti a Confap Sicilia e degli allievi minori iscritti nei corsi IEFP/OIf accompagnati dalle loro famiglie.

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L’associazione rappresenta gli enti di formazione professionale, che si ispirano ai principi della dottrina sociale della Chiesa Cattolica, accreditati presso la Regione Sicilia. La Confap è impegnata nella gestione delle attività formative finalizzate all’ottenimento di una qualifica almeno triennale, per gli allievi minori in obbligo scolastico e in obbligo formativo, un settore che vede circa 10.000 allievi iscritti.

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Quella di oggi, una campagna di sensibilizzazione in merito alle problematiche della formazione professionale e le criticità del sistema attuale. Vari i nodi da sciogliere.

Innanzitutto, non esiste alcuna corrispondenza tra il calendario scolastico e il calendario formativo. I 3.000 minori in obbligo di istruzione, iscritti ai percorsi di formazione IEFP per l’anno 2014/2015, non hanno alcuna garanzia per la prosecuzione del loro per loro percorso scolastico, che per tutti è già iniziato il 15 settembre 2014 e che nella IEFP ancora non trova coperture finanziarie.

Il ritardo per oltre 3.500 allievi minori iscritti alle terze annualità dell’anno scolastico 2013/2014, non ancora in aula dopo oltre 12 mesi dal naturale avvio delle attività: non possono fruire del loro diritto e di fatto hanno “perduto” un anno della loro vita e si trovano in dispersione scolastica e fuori da ogni circuito didattico, facili prede di tutte le mafie.

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Manca una programmazione triennale. I corsi sono soggetti a bando di finanziamento annuale, con coperture finanziarie tra le più diverse e con i conseguenti tempi di attesa.

Gli enti, inoltre, sono soggetti a frequenti cambi di regole di attuazione, anche in corso d’opera o dopo la conclusione dei corsi, con le ovvie conseguenze in merito all’efficienza ed efficacia in termini di gestione ed erogazione.

Non sono stati conclusi i rendiconti delle attività formative a partire dal 2007, con conseguente indebitamento degli enti, che non hanno mai percepito i saldi per le attività, pur continuando a sostenere spese (a carico della comunità) per il mantenimento di polizze fideiussorie relative a corsi già conclusi da anni.

Non è stato erogato alcun acconto per le prime e seconde annualità dei percorsi relativi all’anno formativo 2013/2014, quasi del tutto concluse, con forti indebitamenti degli enti e degli operatori;

Oltre 1.500 operatori, che continuano a garantire il servizio, soffrono per la mancata corresponsione degli emolumenti, con ritardi da 10 a 24 mensilità, tali da aver generato condizioni di emergenza sociale per le famiglie coinvolte.

Non sono state individuate sufficienti forme di finanziamento per garantire il regolare avvio e la prosecuzione per le attività dell’anno formativo 2014/2015 (malgrado lo stanziamento di specifici fondi ministeriali), già avviato per le Scuole, e si registra una sempre maggiore tendenza all’abbandono scolastico, legata a fenomeni di sfiducia e mancanza di ogni certezza.

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I Vescovi delle Chiese di Sicilia, avevano nella recente assise autunnale della CESi, in riferimento all’attuale situazione della Formazione professionale auspicato “una politica della formazione professionale che progetti e programmi a garanzia dei ragazzi, dei giovani, dei lavoratori, del bene comune e dello sviluppo economico-professionale della nostra Sicilia”.

In mattinata, mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, vescovo delegato per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università, in un comunicato, ha sottolineato la necessità di ottemperare tempestivamente a tali emergenze e ribadisce a nome dei vescovi di Sicilia “ … che vengano sbloccati i pagamenti pregressi per evitare la chiusura degli enti e il licenziamento del personale con le conseguenti condizioni di emergenza sociale per le famiglie coinvolte: una situazione che la Sicilia non può permettersi!”.

L’emergenza in cui versa la Sicilia, sarà rappresentata al Parlamento nazionale.

Un servizio di autobus con partenza dalle sedi locali di riferimento, messi a disposizione dagli enti aderenti alla Confap, ha consentito il raggiungimento della sede della manifestazione.

Particolarmente suggestiva è stata la kermesse degli allievi e dei formatori nel dare dimostrazioni in piazza delle attività tecnico/pratiche tipiche della didattica dei centri di formazione professionale IEFP/Oif.

La rappresentanza è stata accolta cordialmente dai funzionari della Regione A. Balsamo e M. Lo Bello, che hanno ascoltato con attenzione le richieste rappresentate dalla Confap.

Nessuna comunicazione dalla presidenza e dall’assessorato, tutto rinviato a domani.

Paolo Buttiglieri