Rimosso sistema di videosorveglianza nelle sale operatorie del Policlinico

Rimosso sistema di videosorveglianza nelle sale operatorie del Policlinico

CATANIA – Il sistema di videosorveglianza, a seguito di una denuncia formalizzata dall’Ugl di Catania, è stato rimosso dall’Ispettorato; sistema installato nelle sale operatorie del Policlinico, ritenuto irrispettoso nei confronti del diritto di privacy del paziente.

Casualmente trovandoci in queste sale, dove non operiamo solitamente, abbiamo rilevato la presenza delle telecamere e subito abbiamo subito segnalato la questione all’azienda ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele – raccontano l’anestesista Aurelio Guglielmino, segretario regionale della Ugl medici ed il coordinatore nazionale del settore docenza e dirigenza della Ugl università Raffaele Lanteri, medico chirurgo -. Nel contempo, veniamo anche a sapere che le telecamere si trovavano in quei luoghi da ben tre anni. Intanto l’azienda non risponde e denunciamo il tutto all’Ispettorato, che durante il controllo di rito da parte degli ispettori rileva la presenza di otto punti di ripresa collegati ad un monitor installato nella stanza del caposala, attraverso il quale venivano controllati il personale e l’utenza, ed inoltre constata che un altro sistema inquadrava le aree comuni senza alcun preventivo accordo con le parti sindacali come previsto dalla legge“.

Una palese violazione della normativa in materia di privacy – continuano i sindacalisti – che è scaturita nell’obbligo da parte dell’azienda ospedaliera di disattivare subito il primo impianto e di trovare un accordo immediato con i sindacati per il mantenimento del secondo. E riteniamo grave l’atteggiamento dell’azienda, che per diverso tempo ha violato la legge creando, contemporaneamente, un danno patrimoniale con la messa in funzione di un sistema di videosorveglianza totalmente fuori norma“.

Esprimiamo viva soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto a tutela dei lavoratori e degli utenti – concludono gli esponenti della Ugl –, auspicando che vengano presi i dovuti provvedimenti nei confronti di chi ha approvato tali violazioni e che vicende del genere, che peraltro offuscano l’eccellente immagine dell’azienda ospedaliera, non succedano più“.