Nella Sicilia del dopoguerra un gallo dall’onorabilità perduta

Nella Sicilia del dopoguerra un gallo dall’onorabilità perduta

CATANIA – Gallismo, vanità maschile e stereotipi sessuali vengono raccontati sul palco del Piscator in “È proprio un gallo”, commedia diretta e scritta da Eduardo Saitta, in scena fino al 5 marzo.

La storia dai chiari, diretti e fedeli riferimenti al romanzo di Vitaliano Brancati “Il bell’Antonio” si muove in una Catania degli anni 40 orgogliosa della propria virilità e dei suoi valori borghesi. Cambiano i nomi dei protagonisti ma la storia è quella dello scrittore siciliano, in cui per gli uomini del sud e per i siciliani in particolare il rapporto con l’eros è considerato come qualcosa di superiore di cui vantarsi e da trasmettere come valore ai propri figli, che devono tutelare l’onorabilità sessuale della famiglia.

L’estrema mascolinità come specchio sociale dove il limite tra vita privata e vita pubblica si annulla diventando argomento di scherno e di emarginazione in un contesto estremamente chiuso e conservatore. Uno spettacolo sicuramente non facile arricchito dalla scelta del regista di aggiungere un tocco di comicità con i personaggi del parroco e della cugina pettegola, esasperandone i caratteri in modo da far sorridere riflettendo.

Protagonista indiscusso della messa in scena Salvo Saitta nel ruolo di Salvatore Puglisi che con estrema grinta dona voce e corpo, in una scena dinamica che cambia in base alla storia, al dolore di un genitore tradito dal proprio figlio (Damiano De Melio) con l’onta dell’impotenza sessuale.

Onore macchiato nel modo più infimo, secondo la mentalità del protagonista, che dopo la vergogna dell’annullamento del matrimonio dell’unico figlio maschio dalla Sacra Rota per mancata consumazione porterà il settantenne Puglisi a riabilitare la dignità della famiglia andando a prostitute. Pregevole l’interpretazione di Katy Saitta nel dare vita con estrema umanità a Rosaria Platania, madre e moglie coraggiosa capace di pensare prima di tutto al bene della famiglia. Completano la scena Aldo Mangiù, Antonio Spitalieri, Viviana Toscano e Annamaria Nicotra.

Elisa Guccione