Vuole vincere la gara d’appalto, corrompe un commissario: arrestato ingegnere

Vuole vincere la gara d’appalto, corrompe un commissario: arrestato ingegnere

SIRACUSA – La guardia di finanza di Siracusa ha arrestato l’ingegnere siracusano, Gaetano Nunzio Miceli, di anni 57, per corruzione e sequestrato la sede della società di ingegneria Tecnass Srl, che si trova in contrada Targia.

Le complesse e articolate indagini sono state coordinate dal procuratore capo della Repubblica, dott. Francesco Paolo Giordano, e dirette dai sostituti procuratori, dott. Tommaso Pagano e Margherita Brianese.

[wpvp_embed type=youtube video_code=b4dZ5hdd1iU width=670 height=377]

 

L’attività investigativa condotta dal nucleo di polizia tributaria è iniziata nei primi mesi dell’anno 2015 e si è svolta attraverso l’esecuzione di numerose perquisizioni e accertamenti bancari nei confronti di oltre 25 tra società e persone fisiche, la cui analisi ha aiutato concretamente gli investigatori ad individuare i capitali illeciti.

La procura della Repubblica ha attivato lo strumento della cooperazione giudiziaria internazionale; a Malta il nucleo pt, ad ottobre 2016, ha operato con i collaterali organi di polizia maltese ulteriori perquisizioni, ovvero acquisizioni di documentazione bancaria.

L’ingegnere, unitamente ad altri indagati, aveva creato tre società, risultate “cartiere”, la Malta Tecnass Holding Ltd, la New Pro Engineering Ltd e la Tremme Ltd. aventi quale unico scopo quello di far confluire in quello Stato i soldi degli illeciti. In questo caso il prezzo del reato della corruzione pattuito era di 330 mila euro.

Nel corso delle indagini è’ stato accertato che ha corrotto un commissario di gara dell’appalto bandito dall’autorità portuale di Augusta denominato, “Servizi ingegneria per la redazione della Valutazione Ambientale Strategica a corredo del piano regolatore”, a cui ha partecipato una società, in parte riconducibile all’arrestato.

L’appetibilità dell’appalto consisteva nell’iniziale valore di 1.810.920 euro, che subito dopo la sua aggiudicazione avvenuta con la procedura del ribasso a 751.986 euro sarebbe stato “esteso”, almeno nelle intenzioni del Miceli, ad oltre 5 milioni di euro, senza ricorrere ad altra gara pubblica.

La commissione di gara è stata nominata nell’ottobre del 2013, ma il suo disegno criminoso nasce già tre mesi prima, quando assicurò al corrotto l’inserimento quale membro di tale commissione. Ultimati i lavori di valutazione delle offerte presentate, l’appalto è stato aggiudicato ad un Raggruppamento Temporaneo Imprese, di cui una società era quella in parte riconducibile a Miceli.

L’arrestato, quindi, si è adoperato per remunerare il corrotto attraverso una consulenza di circa 330 mila euro nell’ambito di altro appalto sempre all’interno del porto commerciale di Augusta.

La consulenza di cui parliamo sarebbe stata pagata in più tranches, in relazione all’avanzamento delle prestazioni rese. Per tale motivo, poco prima di ricevere parte del compenso pattuito, il commissario corrotto ha costituito una società attraverso la quale, sostanzialmente, veicolare i soldi sporchi.

La strategia investigativa adottata dalla procura della Repubblica ha consentito di individuare a Malta parte dei guadagni illeciti “incassati “dal commissario corrotto e veicolati alla New Pro Engineering Ltd.

Le persone indagate dal nucleo di PT, oltre all’ingegnere  Gaetano Nunzio Miceli e al commissario corrotto sono due, tra i quali figurano i soci dello studio Tecnass Srl.

Il giudice per le indagini preliminari, dott. Giuseppe Tripi, accogliendo la richiesta della procura, ha disposto l’applicazione della misura cautelare personale dell’ing. Miceli e del sequestro preventivo nei confronti della Tecnass Srl per la violazione dell’art 11 del decreto legislativo nr. 74/2000 (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte) per 482.105 euro.